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Nove nove

Sabino Maggi Sabino Maggi Segui 31-Aug-2024 · 2 minuti di lettura
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Immagine generata da Flux Image AI.

Fra pochi giorni, è ufficiale, Apple terrà l’evento di inizio settembre “It’s Glowtime”, durante il quale presenterà i nuovi iPhone e Apple Watch e rilascerà le versioni definitive (magari fosse davvero così!) di iOS e macOS.

E ormai la cosa, lasciatemelo dire, mi lascia indifferente.

Sarà perché questi eventi periodici finiscono per somigliarsi tutti: stesso periodo dell’anno, stesso format, stessa enfasi un po’ artificiosa. Una sorta di rito laico.1

Sarà per il fatto che l’iPhone è un prodotto più che maturo ed è difficile inventarsi ogni anno una nuova diavoleria che faccia rizzare i capelli sulla testa e far venire l’acquolina in bocca. Quest’anno ci sarebbe Apple Intelligence, ma è ancora incompleta e comunque non ci tocca, perché per ora è riservata ai modelli Pro e Pro Max e al solo mercato statunitense.2

Sarà perché compro solo quando mi serve, non perché devo avere a tutti i costi l’ultimissimo oggetto del desiderio, che sia un iPhone, un iPad, un iWatch o chissà che altro.

Sarà infine per il fatto che ormai manca pure l’effetto sorpresa di qualche anno fa. I siti di rumors, e di conseguenza Macworld, ci hanno descritto per filo e per segno da mesi come saranno i nuovi modelli di iPhone e affini e ormai ci prendono al 100%. L’unica cosa che non si capisce è se sia Apple che fa filtrare volutamente le notizie o se sia la filiera produttiva così estesa che rende impossibile mantenere anche il più piccolo segreto.

Da parte mia preferirei che i nuovi prodotti Apple – che siano i prodotti hardware come l’iPhone, l’iPad o il Mac, oppure le varie incarnazioni dei relativi sistemi operativi – fossero presentati quando sono pronti e non solo perché bisogna rispettare una cadenza annuale.

Ne soffrirebbe il marketing, ma ne guadagnerebbero gli utenti finali.

  1. In una prima versione avevo scritto che sembravano una festa del santo patrono (di cui mi importa ancor meno che dell’evento settembrino di Apple). 

  2. Tutti gli altri dovranno consolarsi con la possibilità di usare l’iPhone tramite il Mac o di poter riconoscere la scrittura sull’iPad (che secondo me è la cosa più interessante in assoluto). 

Sabino Maggi
Pubblicato da Sabino Maggi Segui
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