L’apertura della scatola del nuovo Air M2 ha riservato una piccola sorpresa. Non solo perché il modello Mezzanotte si dimostra davvero molto più elegante e moderno degli altri MacBook Air e Pro che girano per casa, ma anche perché ho ritrovato un vecchio amico, il connettore di alimentazione MagSafe, che nei MacBook Air e Pro più recenti era stato inspiegabilmente eliminato.
Sembra una cosa da poco, ma quando ti ritrovi con un computer in pezzi perché un amico è inciampato nel cavo di alimentazione, impari ad apprezzare un sistema di collegamento che si sgancia facilmente in caso di necessità.
Menzione speciale per il cavo di alimentazione con la guaina rivestita in tessuto; è molto più flessibile e, secondo me, anche molto più duraturo rispetto ai precedenti cavi in plastica, troppo rigidi e facilmente danneggiabili.1 Peccato solo per la discrepanza di colore fra il connettore MacSafe e quello USB-C, ma è anche vero che l’alimentatore è bianco e quindi ha senso che il connettore sia in tinta.
Anche l’alimentatore ha ora due porte USB-C, cosa che permette di ricaricare l’iPhone o l’iPad senza aver bisogno di portarsi dietro un secondo alimentatore.
La reintroduzione del connettore MagSafe porta con sé un altro beneficio: a differenza del MacBook Air M1, che disponeva di due porte USB-C/Thunderbolt di cui una destinata di fatto alla ricarica, il MacBook Air M2 (e anche il modello M3) ora mette a disposizione due porte USB-C/Thunderbolt sempre utilizzabili.
Certo, un hub multiporta non fa mai male, soprattutto se oltre alle classiche porte USB dispone di un connettore HDMI e magari anche di una presa Ethernet. Io ho ne preso uno un po’ più grosso e pesante della media ma che dispone perfino di un connettore VGA, che può essere ancora utile in ambienti non troppo aggiornati dal punto di vista tecnologico, come la scuola.
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Il cavo dell’Air M1 è uno di questi. Per fortuna Apple lo ha reso facilmente sostituibile con un cavo più adeguato. ↩