– Immagine generata dall’IA di Microsoft Designer.
Sonoma è ancora acerbo e con un discreto numero di bachi, ma per fortuna anche qui c’è del buono.
Per quanto mi riguarda, mi piace che Condivisione Schermo
(Screen Sharing) abbia preso finalmente piena cittadinanza sul Mac, prendendo posto nella cartella Utility
delle Applicazioni
del Mac, invece che essere relegato in /System/Library/CoreServices/Applications
, come è stato finora.
Potrei sbagliare, ma ricordo che una applicazione analoga, Apple Remote Desktop
era presente in Utility
diversi anni fa (più o meno ai tempi di Tiger o di Leopard, magari fra i tool opzionali da scegliere durante l’installazione), ma che Apple sia rapidamente tornata sui sui passi nascondendo l’applicazione di accesso remoto fra i servizi di sistema di macOS e richiamandola attraverso la voce di menu del Finder Vai > Connessione al server
oppure tramite la sezione Posizioni
(Locations) della barra laterale.1
Ma tornando ad oggi e a Sonoma, la cosa più interessante della nuova Condivisione Schermo
è che l’applicazione ora presenti una storia di tutte le connessioni eseguite, permettendo di ricollegarsi con facilità ai computer usati più spesso e di creare gruppi coerenti di connessioni ai diversi computer che usiamo.
Avere a disposizione una applicazione vera e propria permette anche di poterla configurare secondo le proprie preferenze personali, una cosa che in effetti si poteva fare anche con l’applicazione pre-Sonoma, ma di cui io stesso mi sono accorto solo ora, scrivendo queste righe.
Perché sono cosi entusiasta di Condivisione Schermo
? Perché lavorando spesso in rete trovo molto interessante avere a disposizione uno strumento nativo che abbia funzioni più avanzate di quelle offerte in precedenza. Peccato solo che Apple usi il protocollo vnc
per il collegamento ai Mac remoti, un protocollo con tanti problemi di sicurezza e che per questo viene spesso bloccato dai firewall, limitando l’uso di fatto di Condivisione Schermo
alle sole reti locali.
Un vero peccato, perché dopo anni di lavoro parzialmente da remoto posso dire che Condivisione Schermo
è molto più efficiente di Teamviewer
(che ho smesso di usare da tempo) o di Chrome Remote Desktop
, che uso attualmente anche se non mi soddisfa al 100%.
Questi ultimi quattro anni ci hanno insegnato che lavorare da remoto si può ma che ci vogliono gli strumenti giusti per farlo. Per cui, dopo tante critiche, un ben fatto ad Apple è doveroso.
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Sull’App Store è anche disponibile una versione avanzata di
Apple Remote Desktop
a 89.99 euro, un prezzo non proprio popolare per chi ne ha bisogno solo occasionalmente, ma assolutamente adeguato a che ne fa un uso professionale. ↩