Volevo parlare da parecchio tempo di OpenCore Legacy Patcher, ma sono sempre stato frenato dal fatto che, pur essendo uno strumento ben fatto e affidabile, era chiaramente destinato al pubblico degli utenti avanzati di macOS e non certo all’utente comune del Mac.
Ma la versione 0.6.6, rilasciata alla vigilia dell’ultimo WWDC ha cambiato di colpo lo scenario, rendendo il programma usabile praticamente da chiunque. In estate gli sviluppatori hanno accelerato decisamente il passo, per cui ad ottobre abbiamo avuto la versione 1.0, pronta per Sonoma e per il grande pubblico, seguita poco dopo dalla versione 1.1, e in questo momento siamo già alla versione 1.2.1 (mi correggo, nel frattempo siamo passati alla versione 1.3.0).
Quindi è arrivata l’ora di dire due parole (si fa per dire) su questo fantastico strumento, che permette di dare una nuova vita ai nostri vecchi Mac.
Cos’è OpenCore Legacy Patcher?
OpenCore Legacy Patcher (da ora in poi OCLP) è un boot manager, cioè un gestore dei processi di avvio, che si sostituisce al boot manager nativo del Mac e gestisce il caricamento del nucleo di base (kernel) di macOS e dei driver dei vari componenti hardware del Mac.
Ciò gli consente di aggiungere il supporto per i dispositivi hardware non supportati in modo nativo dalle versioni più recenti di macOS e di modificare il comportamento del sistema attraverso piccoli frammenti di codice (Kext Patches) applicati direttamente in memoria, senza modificare il sistema operativo standard presente sul disco di avvio.
Il risultato finale è che con OCLP è possibile installare le versioni più recenti di macOS anche sui Mac non più supportati, usufruendo in pieno di tutte le nuove funzionalità del sistema operativo, tranne (e non poteva essere diversamente) quelle strettamente legate alle caratteristiche hardware della macchina. Ad esempio, se l’hardware del vecchio Mac supporta solo Bluetooth 4.0 non potrà mai usare le funzioni legate alla versione 5.x presente nei Mac più recenti.
Parlo per esperienza diretta, il mio MacBook Pro Early 2011 era fermo ad High Sierra, ma con OCLP fa girare allegramente e senza rallentamenti macOS Monterey e, se volessi, anche Ventura.1
E lo fa non da oggi ma da un anno esatto, come si vede ingrandendo l’angolo in alto a destra dell’immagine precedente, dove si legge la data del 28 Dicembre (naturalmente 2022). In questo lungo periodo di tempo il sistema è sempre stato stabile, proprio come se ci girasse una versione di macOS pienamente supportata da Apple.
OpenCore Legacy Patcher è una costola di OpenCore, che attualmente è lo strumento migliore per creare un Hackintosh, cioè per installare macOS su un normale PC, ma a differenza di quest’ultimo OCLP ha bisogno di un vero Mac per funzionare.
Quali sono i modelli supportati? Diciamo che vanno bene più o meno tutti i Mac Intel a 64 bit, in pratica i modelli dal 2008 in poi (per gli iMac anche 2007), con limitazioni più o meno pesanti quanto più si va indietro nel tempo. Inutile dire che il disco SSD è d’obbligo, se non si può installare l’SSD dentro il Mac va bene anche usarne uno esterno collegato tramite una porta USB-3 o, meglio, Thunderbolt.
Per sapere qual’è il modello del vostro Mac potete usare il Terminale eseguendo il comando
$ system_profiler SPHardwareDataType | grep 'Model Identifier'
Model Identifier: MacBookPro8,2
o più semplicemente potete cliccare sul menu Mela () e poi su About This Mac
e su System Report
, e cercare la voce Model Identifier
(nel mio caso è un MacBookPro8,2
).
Infine, se volete installare OCLP su un Mac diverso da quello che state usando, la fonte migliore per determinare il modello esatto del Mac è EveryMac.com, che elenca tutti ma proprio tutti i Mac prodotti, ed in particolare tutti i modelli Intel supportati da OCLP. Una volta individuato il Mac che volete usare con OCLP, vi basta caricare la scheda relativa e troverete il nome del modello nella riga immediatamente sotto al titolo oppure in fondo alla scheda, alla voce Model ID
.
Come si usa OpenCore Legacy Patcher?
Arrivato a questo punto, un anno fa avrei dovuto iniziare una lunghissima spiegazione, condita di eccezioni e di casi particolari, invitandovi caldamente ad usare solo ed esclusivamente la versione per Terminale di OCLP al posto di quella con l’interfaccia grafica.
Ma nell’ultimo anno è cambiato tutto, gli sviluppatori hanno fatto un magnifico lavoro di automazione che ha reso OCLP un programma davvero alla portata di tutti. Tutto quello che serve è un po’ di attenzione e una chiavetta USB da almeno 16 GB da destinare solo ed esclusivamente al programma (ma per l’ultima release di Sonoma ci vuole una chiavetta da 32 GB).
OCLP può essere installato direttamente sul Mac d’epoca che stiamo usando. In alternativa possiamo usare un modello recente di Mac per creare una chiavetta USB avviabile contenente sia OCLP che la versione di macOS che vogliamo installare, che utilizzaremo sul vecchio Mac dove gira una versione ormai obsoleta di macOS o dove abbiamo cambiato il disco rigido e vogliamo ripartire con una installazione da zero.
La prima (e più semplice) modalità di uso è descritta molto bene nelle prime due parti di questi video. In questo articolo, però, descriverò il metodo più generale di installazione tramite la chiavetta USB, che è più lungo e leggermente più complicato, ma che funziona indipendentemente dal modello di Mac in uso. In ogni caso, il manuale completo di OCLP descrive tutti i casi particolari e gli eventuali problemi che per forza di cose non possono essere riportati qui.
Una nota per i più diffidenti: tutto il processo eseguito da OCLP è identico a ciò che succede dietro le quinte quando si scarica un programma di installazione di macOS tramite l’App Store o lo strumento di Aggiornamento Software
delle Preferenze di Sistema e si crea una chiavetta di installazione tramite il Terminale.
L’unica differenza è che con gli strumenti appena citati possiamo scaricare solo le versioni di macOS compatibili con il Mac in uso, mentre OCLP riesce a bypassare i controlli del sistema operativo e a scaricare tutte le versioni più recenti di macOS (ad esempio, il Mac che sto usando in questo momento non supporta Sonoma e quindi non posso scaricarlo né tramite l’App Store né tantomeno con Aggiornamento Software
, mentre non è un problema farlo tramite OCLP).
Preparazione della chiavetta USB
Come dicevo per utilizzare OCLP su un Mac generico serve una chiavetta USB da almeno 16 GB, meglio se veloce e di buona qualità. Se la chiavetta è nuova non dovete fare niente, se invece l’avete già usata sul Mac è bene prepararla per l’uso con OCLP.
Lanciate Ultility Disco
(Disk Utility) (che si trova, c’è bisogno di dirlo?, in Applicazioni -> Utility
), cliccate sul menu Vista
(View) e attivate la voce Mostra tutti i dispositivi
(Show All Devices).
Nella colonna di di sinistra, scegliete la chiavetta USB (fatevi guidare dalle dimensioni, facendo attenzione a non selezionare accidentalmente un altro disco esterno). Selezionate il dispositivo hardware principale e non uno dei volumi eventualmente presenti al suo interno.
Fate clic sul pulsante Inizializza
(Erase), lasciate stare il nome, che tanto verrà cambiato da OCLP, ma selezionate il Formato Mac OS esteso (journaled)
(Mac OS Extended (Journaled)) e lo Schema Mappa delle partizioni GUID
(GUID Partition Map) e premete il tasto Cancella
(Erase).
Dopo pochi secondi la chiavetta sarà pronta per essere usata da OCLP. Lasciate la chiavetta USB collegata ed uscite da Disk Utility.
Creazione della chiavetta USB di installazione
A questo punto potete andare nella repository GitHub di OCLP, cercate nella colonna di destra la voce Releases e scaricate l’ultima versione disponibile di OpenCore-Patcher-GUI.app.zip
, che in questo momento è la 1.3.0.
Dopo aver terminato il download, è sufficiente fare doppio clic sull’icona del file per decomprimere il file compresso e generare il programma OpenCore-Patcher
. È possibile trascinare il programma nella cartella Applicazioni
per utilizzarlo come un qualsiasi programma per il Mac, ma è anche possibile eseguirlo direttamente dalla cartella in cui è stato salvato. Io lo uso sempre dalla cartella di salvataggio, perché OCLP non è un programma che si usa tutti i giorni e per di più viene aggiornato di frequente, per cui mi sembra inutile installare l’applicazione a livello globale nel sistema.
In ogni caso, al primo avvio di OCLP comparirà una schermata come questa, dove la prima voce potrebbe essere disabilitata (ad esempio perché il Mac che state usando ha già installato OCLP oppure è un Mac con processore ARM non compatibile con OCLP).
La prima cosa da fare sarà quella di cliccare sul tasto Create macOS Installer
, per poi scegliere se scaricare un programma di installazione di macOS oppure usare un installatore già presente nella cartella Applicazioni
del Mac.
Se si sceglie la prima opzione, dopo una breve ricerca comparirà una lista di tutte le versioni di macOS disponibili, che in questo momento sono le release più aggiornate di Sonoma ((14.1.2), Ventura (13.6.1), Monterey (12.7.1) e Big Sur (11.7.10), dove la selezione di default è evidenziata con un fondo blu scuro.
Selezionando l’opzione Show Older/Beta Versions
si può scegliere di scaricare una release specifica delle versioni di macOS disponibili, una cosa utile solo in casi molto particolari (ad esempio per controllare la compatibilità di una applicazione in fase di sviluppo) e su cui non vale la pena spendere altre parole qui.
Nei casi normali basta selezionare la versione desiderata di macOS, premere il tasto Download
e avere un po’ di pazienza, perché anche con la fibra l’intero processo può richiedere un po’ di tempo.
Tutto il processo è completamente automatico: OCLP scaricherà la versione richiesta di macOS dai server Apple, la validerà e la estrarrà, spostando il programma di installazione nella cartella Applicazioni
del Mac.
Fatto questo, OCLP copierà il programma di installazione di macOS sulla chiavetta USB e controllerà da solo che tutto sia andato a buon fine. L’unica cosa a cui prestare attenzione è, come al solito, la scelta della unità dove copiare l’installatore, che deve essere la chiavetta USB esterna e non uno dei dischi interni o esterni collegati al Mac.
Alla fine di tutto ci ritroveremo con una chiavetta USB utilizzabile per installare macOS su un Mac supportato, proprio come se l’avessimo creata noi stessi tramite i soliti comandi da Terminale.
Installazione di OCLP sulla chiavetta USB
E qui entra davvero in scena OCLP. Se il Mac che stiamo usando è compatibile con OCLP e vogliamo aggiornare proprio quel Mac a Sonoma (o ad un’altra versione recente di macOS), il programma tornerà automaticamente in scena per per chiederci se vogliamo compilare ed installare OCLP sulla chiavetta.
Rispondiamo di sì, stiamo attenti a selezionare proprio la chiavetta USB e non uno dei dischi interni o esterni collegati al Mac (sono noioso lo so, ma questa è l’unica parte che comporta qualche rischio nell’utilizzo di OCLP),
nonché il volume EFI
dove va installato OCLP.
Inseriamo quando richiesto la password dell’amministratore del Mac,
e dopo una manciata di secondi avremo OCLP installato sulla chiavetta USB.
Se invece il Mac che stiamo usando non è lo stesso che vogliamo aggiornare ad una versione recente di macOS, dobbiamo ripartire dal menu principale,
cliccare su Settings
e da lì scegliere il modello esatto del Mac che vogliamo aggiornare.
Fatto questo, torniamo al menu principale, clicchiamo sul tasto Build and Install Open Core
e andiamo avanti esattamente come nel caso precedente.
$ system_profiler SPHardwareDataType | grep 'Model Identifier'
Model Identifier: MacBookPro8,2
Conclusione (per ora)
A questo punto siamo pronti per installare macOS sul nostro vecchio Mac. Ma questo articolo è già diventato troppo lungo, per cui ne riparliamo la prossima volta.
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Ma su questo Mac Ventura va un po’ troppo piano per i miei gusti. Niente da fare, almeno per ora, per Sonoma: è possibile installarlo ma ci sono dei problemi di grafica. Non so se il MacBook Pro del 2011 è troppo vecchio per Sonoma o se il supporto di OCLP per l’ultima versione di macOS sia ancora acerbo. Staremo a vedere. ↩