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Tempo al tempo

Sabino Maggi Sabino Maggi Segui 4-Aug-2023 · 1 minuto di lettura
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Fonte: Johan Desaeyere su Unsplash.

Finalmente anche l’orologio di Windows 11 potrà mostrare i secondi, una innovazione che, dopo essere stata “lungamente testata dagli utenti della versione Insider di Windows”, approda ora al grande pubblico.

Non è una novità, perché Microsoft ha già provato questa grandiosa innovazione in qualche beta di Windows vent’anni fa, senza mai distribuirla al grande pubblico, semplicemente perché

le prestazioni di Windows peggioravano notevolmente quando gli utenti [decidevano] di mostrare i secondi sull’orologio [posto nella barra delle applicazioni].

Ohibò, una delle prime cose che faccio dopo una nuova installazione di macOS (e prima di Mac OS X/OS X) è proprio quella di mostrare i secondi nell’orologio della barra dei menu, e non mi sono mai accorto di alcun rallentamento, anche in macchine d’epoca con pochissima RAM. Faccio lo stesso anche con i vari Linux che mi capita di usare, a anche lì non ho mai notato alcun decadimento di prestazioni.

Come è mai possibile, allora, che Windows sia scritto così male che solo ora riesce ad aggiornare in tempo reale pochi pixel del desktop senza impattare pesantemente sulle prestazioni del PC?

E poi, se questo è davvero lo stato reale di Windows di 10-20 anni fa, come potevano quelli di Microsoft presentare Windows Vista o Windows 8.x – due sistemi operativi che basavano gran parte del loro (presunto) appeal sull’aggiornamento in tempo reale dei widget e delle tile (cioè in pratica sull’aggiornamento di porzioni dell’area del desktop ben più grosse dell’orologio situato nella barra delle applicazioni) – senza prevedere di essere presi a pernacchie?

Sabino Maggi
Pubblicato da Sabino Maggi Segui
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