Esiste un modo per aggirare il blocco a ChatGPT deciso del Garante per la privacy ancora più semplice del metodo descritto nell’ultimo post, che ci permette di continuare ad usare il nostro solito browser senza dover trafficare con Opera, VPN e compagnia bella (grazie Paoloo per la segnalazione!).
Dobbiamo solo andare sul sito di Poe.com,
decidere come autenticarci (se possibile, io evito di condividere le informazioni dei miei account Google e Apple e preferisco usare l’email),
e premere il tasto “Go”. Poe invia all’indirizzo email indicato un codice di verifica, con il quale possiamo accedere al servizio senza bisogno di creare una password specifica.
La schermata iniziale di Poe mostra nella colonna di sinistra la lista dei sistemi di generazione di testo supportati, fra cui ovviamente c’è ChatGPT, il progenitore GPT-4 e una serie di sistemi di cui sapevo a malapena l’esistenza, mentre la finestra centrale più grande serve per interagire con il servizio scelto.
Come potete vedere qui sotto, ChatGPT funziona alla perfezione all’interno di Poe, senza nemmeno i piccoli problemi di Opera, forse perché non è (ancora) consapevole di essere stato messo al bando in Italia. 🤣
Inutile dire che anche il progenitore GPT-4 non sa niente del bando (benvenuto 2021!), e come lui anche gli altri servizi derivati supportati da Poe.
A proposito, Poe è sviluppato da Quora ed è l’acronimo di “Platform for Open Exploration”. Esiste anche l’app dedicata per iOS, per cui finalmente potrete usare ChatGPT (e simili) sull’iPhone senza bisogno di installare applicazioni strane o poco affidabili.
Davvero ben fatto!