Pensieri oziosi della domenica.
Nel 1984 il Macintosh stupì il mondo con la sua interfaccia grafica, che permetteva di interagire con il computer tramite il mouse, i menu e le icone sullo schermo, invece di dover inserire laboriosamente i comandi arcani del DOS tramite la tastiera.
Oggi però la vera potenza del computer è tornata ad esprimersi tramite il Terminale, con cui si possono fare tantissime cose ed in modo così efficiente che, al confronto, l’interfaccia grafica sembra un reperto del passato.
E dato che il Terminale è presente nativamente solo in Linux e macOS, anche Microsoft, per non perdere completamente il mondo degli sviluppatori e degli utenti più avanzati, dopo aver scopiazzato a piene mani l’interfaccia grafica del Macintosh nel suo Windows, ha ripetuto l’opera inserendo in Windows 10 uno strumento che emula un ambiente Linux completo.
– Fonte: National Climatic Data Center.
Dalla fine degli anni ‘70 e per tutti gli anni ‘80 il mondo del computing era diviso in rigorosamente in due: da un lato i computer seri, grossi mainframe nascosti in stanze condizionate e gestiti da sacerdoti in camice bianco, a cui solo pochi fortunati potevano accedere collegandosi in remoto tramite un videoterminale stupido; dall’altro i personal computer, oggetti costosi e fortemente limitati ma che permettevano a tutti di usare un computer in casa o in ufficio. In pochi anni i personal computer sono cresciuti e hanno soppiantato i mainframe, rimasti solo in qualche azienda o centro di ricerca avanzato.
Oggi che i personal computer sono ultrapotenti e alla portata di tutti, stanno diventando centrali i servizi cloud come Amazon Web Services (AWS) o Google Cloud e Microsoft Azure, che permettono di usare dei sistemi di calcolo potenti e adattabili alle necessità del momento senza doversi sobbarcare dell’acquisto e della gestione di computer fisici.
Magari fra qualche anno il modo normale di usare un computer sarà quello di collegarsi in remoto ad un sistema cloud tramite un semplice portatile o tablet. E il cerchio si chiuderà un’altra volta.