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All'inseguimento della stampante perduta: come scegliere la stampante

Sabino Maggi Sabino Maggi Segui 25-Feb-2021 · 17 minuti di lettura
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La prima stampante laser commerciale Xerox 9700, prodotta a partire dal 1977.

La prima parte di questa storia racconta come HP sia ormai riuscita a bloccare da remoto le sue stampanti che usano cartucce non originali.

In questa seconda parte voglio invece affrontare il problema, non facile!, della scelta di una nuova stampante adeguata alle necessità di casa mia, che sono più o meno le stesse di un piccolo ufficio.

La scelta si è basata sulla valutazione delle caratteristiche dei principali modelli presenti in questo momento sul mercato e non su prove pratiche di uso. In teoria questo è un grosso punto debole ma, come vedrete, tutte le stampanti considerate presentano delle caratteristiche positive o negative così marcate da rendere abbastanza facile includerle (o no) in una eventuale lista della spesa. Spero quindi che, nonostante le sue pecche, la lista che segue possa essere utile come piccola guida all’acquisto per chi ha esigenze simili alle mie.

Nella scelta non ho preso in considerazione le stampanti fotografiche, non perché le consideri di qualità inferiore (anzi), ma solo perché non essendo appassionato di fotografia o di grafica non sono in grado di valutarne la qualità. Nei pochissimi casi in cui ho bisogno di stampare delle fotografie preferisco rivolgermi ad un servizio esterno che, per il mio profilo d’uso, è molto più pratico e conveniente di una stampante dedicata.

Laser, LED o getto d’inchiostro?

La decisione più importante da prendere quando si acquista una stampante è scegliere fra la tecnologia laser o quella a getto di inchiostro. Fino a qualche anno fa non ci sarebbe stata partita: le laser era pesanti, ingombranti e servivano prevalentemente a stampare in bianco e nero, la stampa laser a colori era così costosa da essere fuori dalla portata di un utente normale.

Oggi le cose sono cambiate, la tecnologia di stampa a LED sta sostituendo rapidamente quella laser perché, riducendo le parti in movimento, permette di diminuire i costi di produzione e di aumentare l’affidabilità. Se si esclude la tecnologia di stampa, però, le moderne stampanti LED assomigliano moltissimo alle stampanti laser tradizionali e non a caso continuano spesso ad essere chiamate “laser” o anche “LED laser”.

Le stampanti LED a colori per piccoli uffici hanno ormai prezzi comparabili a quelli delle stampanti a getto di inchiostro di caratteristiche equivalenti e anzi, dopo la mia piccola indagine di mercato, ho la netta impressione che il mercato si stia orientando in quella direzione.

La stampante più interessante è secondo me la Brother MFCL3770CDW che, a fronte di un prezzo ai limiti del mio budget, dispone di tutte ma proprio tutte le caratteristiche (per me) desiderabili. È vero, le cartucce originali costano care (circa 85 euro l’una per quelle ad alta capacità da 3.000 pagine), ma è anche vero che c’è ampia possibilità di acquistare cartucce di terze parti a prezzi decisamente più abbordabili, circa 60-80 euro per un set completo di 4 (a volte anche 5) cartucce ad alta capacità. Nel mio caso particolare un anno di stampa con le cartucce di terze parti verrebbe a costare meno di 80 euro, e non più di 150 euro all’anno se consideriamo anche l’ammortamento della stampante (su 5 anni), praticamente lo stesso di quanto mi costerebbe annualmente il solo servizio HP Instant Ink di cui ho parlato alla fine della prima parte.

Ma fra tutti i modelli laser o LED che ho visto, quello che mi ha colpito di più è stata la HP Color LaserJet Pro MFP M479fnw (ma non sarebbe meglio dare a questi prodotti dei nomi più comprensibili?). Non perché abbia caratteristiche particolarmente interessanti, ma perché viene descritta su Amazon come una stampante con fronte/retro automatico sia in stampa che in scansione, mentre tanti acquirenti sostengono che in realtà il fronte/retro è solo manuale (in pratica si stampano o si scansionano prima tutte le pagine dispari, si girano i fogli e si ripete il processo per le pagine pari, a far così sono buoni tutti). La pagina della stampante sul sito di HP conferma che in effetti il fronte/retro automatico non c’è. Ora, tutti possono sbagliare, ma è mai possibile che fra Amazon e HP non ci sia un cane che, dopo un anno di critiche negative (e di restituzioni), si sia dato la pena di correggere la descrizione della stampante? E, per quanto riguarda la sola HP, si fa un buon servizio agli utenti producendo 4 modelli di stampanti con lo stesso nome ma con sigle identificative e funzioni solo leggermente diverse?

Toner questo sconosciuto

Alla fine però ho deciso di non acquistare una stampante laser o a LED. Il prezzo più alto sarebbe stato compensato dalle funzioni disponibili e dalla maggiore velocità di stampa, ma ho avuto delle remore a metterne una in casa a causa del toner, quella polvere finissima che, dopo essere stata attratta sulla carta dal laser o dai LED attraverso un processo elettrostatico, viene fusa sul foglio e forma il testo e le immagini stampate.

Le particelle di toner sono relativamente grandi, più o meno dai 5 micrometri in su, e quindi possono essere filtrare in modo relativamente efficiente tramite degli appositi filtri da applicare sulla stampante. Il vero problema è che, assieme a loro, viene emesso anche del particolato di dimensioni molto minori (fino a 0.1 micrometri), nei confronti del quale i filtri sono ben poco efficaci.

Purtroppo gli studi scientifici recenti che ho consultato non chiariscono se la maggiore attenzione degli ultimi anni per i temi dell’ambiente e della salute abbia portato i produttori a risolvere (o perlomeno ad attenuare) il problema delle emissioni di polveri e particolato e quindi, almeno per questa volta, ho deciso di soprassedere. Per chi avesse una stampante laser (o a LED) in casa o in ufficio resta quindi sempre valido il consiglio di aereare spesso l’ambiente, in modo da disperdere le eventuali emissioni.

Stampanti a getto di inchiostro

Una volta deciso di non acquistare una stampante laser o a LED, l’unica alternativa rimasta era la classica stampante a getto di inchiostro.1 Quando si acquista una stampante multifunzione a getto di inchiostro bisogna tenere ben presente che:

  • La stampa fronte/retro ormai è comunissima, probabilmente anche per ragioni ecologiche. Al contrario la scansione fronte/retro è diventata una specie di araba fenice, quasi impossibile da trovare sulle stampanti di fascia media. Sarà perché la maggior parte degli utenti preferisce usare una delle decine di app disponibili per iOS o Android (che in effetti fanno un ottimo lavoro). Io però continuo a pensare che uno scanner tradizionale sia molto più pratico, soprattutto quando si devono scannerizzare tante pagine. È vero però che sono abituato bene, dato che per il lavoro che faccio ho sempre avuto a disposizione degli scanner di qualità.
  • Quando si acquista una stampante bisogna stare molto attenti al costo delle cartucce di inchiostro (l’ho già detto nella puntata precedente, ma ripetersi non fa male), non solo di quelle originali ma anche di quelle di terze parti (quest’ultime a volte hanno prezzi paragonabili a quelli delle cartucce originali). Il costo dell’inchiostro è la variabile che incide di più quando si considera il costo totale di utilizzo di una stampante. Acquistare una stampante economica (e quindi anche poco performante) e ritrovarsi poi fra le mani una ciofeca per la quale però bisogna spendere 50-100 euro ad ogni cambio di cartucce di inchiostro non ha molto senso. Molto meglio orientarsi verso un modello più costoso ma che utilizza le ricariche di inchiostro al posto delle cartucce (come i modelli Eco Tank di Epson), che sono molto più economiche e permettono di stampare un numero enorme di pagine. Il costo iniziale sarà maggiore, è vero, ma si avrà a disposizione una stampante più veloce e con funzioni più avanzate, che alla lunga risulterà essere anche molto più conveniente.

Il panorama (un po’ triste) delle stampanti a getto di inchiostro

E allora vediamo cosa offre il mercato in questo momento. Purtroppo la penuria di componenti elettronici degli ultimi mesi, dovuta sia agli effetti della pandemia da COVID-19 che alla guerra commerciale fra USA e Cina, sta mettendo in ginocchio l’industria dell’elettronica (e anche quella dell’auto, che ormai dipende moltissimo dalla strumentazione elettronica di controllo). Trovare un notebook è difficile, e i pochi che si trovano costano cifre impensabili fino a pochi mesi fa. Trovare una scheda video è ancora più difficile, complice l’uso abnorme che se ne fa per minare i Bitcoin, una attività sempre più diffusa e che ha portato di recente ad un aumento esponenziale del valore della moneta virtuale. Ma anche le stampanti se la passano male e stanno diventando sempre più rare (e costose), infatti non è raro scoprire che i modelli più interessanti sono esauriti sui principali store online.

A differenza del mercato delle stampanti multifunzione laser o a LED, suddiviso in un un buon numero di produttori diversi, quello delle stampanti a getto d’inchiostro multifunzione è dominato da tre soli produttori, HP, Epson e Canon.

HP

HP produce un numero enorme di stampanti multifunzione semi-professionali e se ne trovano moltissime nella fascia di prezzo che ci interessa, più o meno fra i 150 e i 500 euro. Se non fosse per la questione delle cartucce bloccate è probabile che non avrei dubbi a scegliere ancora una HP.

Prendiamo la HP OfficeJet Pro 9010. Compatta, linea elegante, copia, stampa e scansiona fronte e retro, ha un cassetto frontale di capacità decente e sì, ha anche il fax. Costa meno di 200 euro, le recensioni sono positive, se fossi libero di usare le cartucce che preferisco sarebbe da tenere in forte considerazione. Chi però vuole/può usare il servizio Instant Ink dovrebbe farci un pensierino, tanto più che sembra la continuazione della serie 8000 che avevo fino a pochi giorni fa, che ha dimostrato una robustezza ed una affidabilità davvero eccezionale. Con 100 euro in più si può prendere il modello superiore, la HP OfficeJet Pro 9020, che sulla carta è molto più veloce, per cui può davvero valerne la pena.

Altro modello interessante è l’HP OfficeJet Pro 7740, una stampante molto interessante per chi ha bisogno di produrre anche stampe in formato A3, peccato solo che manchi la scansione fronte/retro. Capire però le vere differenze fra questa stampante e i due modelli inferiori 7730 e 7720 è un giochetto che lascio volentieri ha chi ha più pazienza di me, per quello che mi riguarda l’unica remora è che questo modello ha già qualche anno sulle spalle.

Epson

E passiamo ad Epson. Epson ha due linee diverse di stampanti multifunzione, la linea WorkForce, che usa le cartucce di inchiostro tradizionali, e la linea EcoTank, che al posto delle cartucce usa dei serbatoi di inchiostro liquido collocati su un lato della stampante e facilmente ricaricabili. Le stampanti della linea EcoTank costano circa il doppio dei modelli equivalenti a cartucce, ma alla lunga sono più convenienti, perché le ricariche sono molto economiche e riescono a stampare un numero impressionate di pagine (le specifiche dicono 10.000, ma se anche fossero solo 5.000 sarebbe conveniente lo stesso).

La stampante più interessante per rapporto prestazioni/prezzo della linea WorkForce mi sembra la Epson Workforce PRO WF-4830DTWF che costa 270 euro e ha le stesse funzioni della HP OfficeJet Pro 9020, con in più il doppio cassetto per la carta (che in un ufficio può essere molto utile). Purtroppo le cartucce originali ad alta capacità costano la metà della stampante, e anche quelle di terze parti non le regalano affatto. Mentre scrivo mi accorgo anche che nel frattempo il prezzo di acquisto di questa stampante è aumentato di almeno il 20-25%, a conferma di quanto detto prima circa la crisi dell’elettronica.

Se si vuole spendere qualcosa in meno si può prendere il modello immediatamente inferiore, la Epson WorkForce Pro WF-4820DWF, ma si perde la scansione fronte/retro e il doppio cassetto. E in ogni caso la questione delle cartucce non cambia, anzi le cartucce XL diventano perfino più costose in rapporto al prezzo della stampante.

I modelli più economici come la Epson WorkForce WF-2830DWF e la cugina Epson WorkForce WF-2850DWF sono più interessanti per chi non ha grosse necessità di stampa: stampano in fronte/retro (dimenticatevi però di poterlo fare con la scansione), sono molto più compatte e le cartucce compatibili XL hanno prezzi più alineati al livello della stampante (mentre quelle originali continuano ad essere piuttosto care, anche se meno delle cartucce per la linea WF-48xx). Un’altra cosa su cui Epson ha risparmiato in queste stampanti è il display, molto più piccolo e scomodo da usare con il tocco di quello delle stampanti viste prima. Personalmente lo considero un non-problema, però immagino che più di un utente preferisca comandare la stampante tramite il display invece che con il computer.

E finalmente eccoci alle EcoTank. La prima che ho guardato (come leggo un po’ a fatica dai miei appunti), la Epson EcoTank ET-2751, è stata un mezzo disastro. Stampa soltanto su un lato del foglio, ha solo lo scanner piano (quindi niente alimentazione automatica dei fogli da scansionare), non ha il fax (ammesso che sia un male), e non c’è nemmeno il vassoio frontale per la carta, che invece va messa nell’alimentatore obliquo posto sul retro della stampante, una cosa che fa tanto Apple StyleWriter anni ‘90. Lo stesso vale per i modelli più economici della stessa serie, come la Epson EcoTank ET-2721 e la Epson EcoTank ET-2714. Ora, va bene risparmiare sull’inchiostro, ma a 200-300 euro uno si aspetta di più.

Meglio passare subito alla serie 4000. Qui c’è la Epson EcoTank ET-4750 che costa quasi 400 euro, una cifra importante per la quale ci si aspetta un buon livello di funzionalità e prestazioni. E in effetti c’è tutto… tranne la scansione fronte/retro automatica (accidenti a loro!). In compenso gli inchiostri originali sono molto economici, appena 8-12 euro ciascuno (a seconda del colore, chissà perché) e se si tiene conto del fatto che con una ricarica si possono stampare parecchie migliaia di pagine, ci si accorge che alla lunga questa è una stampante davvero molto conveniente.

Inutile parlare della Epson Ecotank 3750, costa quanto l’ET-4750 e francamente non sono riuscito a capire se ci sono delle vere differenze fra le due (a parte la capacità del vassoio frontale per la carta). Questa stampante però supporta il servizio di Stampa Senza Limiti di Epson, che permette di stampare per due anni ricevendo gratis le ricariche di inchiostro. Comodo, visto che è compreso nel prezzo di acquisto, peccato che le stampanti supportate siano pochine (e per quello che mi riguarda, molto poco interessanti).

Canon

Ed eccoci arrivati all’ultimo produttore, forse il meno conosciuto, almeno per quanto riguarda le stampanti di cui stiamo parlano in questo articolo. Prima della HP 8600 ho avuto proprio una stampante Canon (non mi chiedete quale, però), andava molto bene, peccato che a un certo punto si sia intasata la testina di stampa e sostituirla sarebbe costato quanto comprare una stampante nuova (questa è una storia già sentita).

Di Canon conosco bene la Canon Italia PIXMA TR4550, ne ho appena ordinate due come stampanti “da battaglia” per il mio gruppo, ma sono inadeguate per un uso più pesante come quello descritto qui.

Un gradino più su troviamo la Canon PIXMA TS6350 oppure la Canon PIXMA TS8350, che hanno sia il vassoio frontale di carta che l’alimentatore posteriore, utile soprattutto quando bisogna stampare su fogli diversi dai soliti A4. Ancora più utile è la possibilità si stampare con la sola cartuccia del nero quando si esaurisce uno o più colori (ho sempre trovato odioso che la mancanza di un solo colore blocchi tutta la stampante). Peccato che ci sia solo lo scanner piano, una volta abituati all’alimentatore automatico di documenti è difficile rinunciarvi. La PIXMA TS8350 stampa anche sui CD, una funzione che trovavo fondamentale diversi anni fa (infatti la mia vecchia Canon ce l’aveva e la usavo spesso), ma che ora francamente mi pare quasi un reperto archeologico. In teoria queste due Canon dovrebbero stampare meglio di tutte le altre stampanti di cui ho parlato ma, non so bene perché, sono proprio quelle che mi convincono di meno.

Anche Canon ha una linea equivalente all’EcoTank di Epson, chiamata con poca fantasia MegaTank. Fra le stampanti di questa linea mi sono segnato la Canon Pixma G7050 Megatank, 400 euro come Epson EcoTank ET-4750 e, come quella, senza scansione fronte/retro automatica. Sono stato ad un passo dal prenderla, avrei dovuto chinare la testa sulla questione della scansione (ma nel frattempo avevo pensato ad una soluzione alternativa), però almeno avrei risparmiato sull’inchiostro.

Poi però quasi per caso ho trovato questa Canon Maxify MB5150, che ha tutto quello che mi serve e costa pure una cifra più che decente. Quando l’ho adocchiata era l’ultimo pezzo disponibile su Amazon e non me lo sono fatto sfuggire (ma sembra che ora ci sia ampia disponibilità di questo modello). Ce l’ho da una quindicina di giorni e per ora non mi sta facendo rimpiangere la HP 8600.

Conclusioni

Mi pare che per ora possa bastare. So che sono stato particolarmente lungo (anche per le mie abitudini), ma ho pensato che fosse utile stendere una lista delle stampanti multifunzione da piccolo ufficio più interessanti che si trovano sul mercato in questo momento. Una lista chiaramente non esaustiva, i modelli in commercio sono troppi per elencarli tutti, ma credo sia difficile trovare molto altro nella fascia di prezzo considerata qui,

Ci sarà anche una terza e ultima parte. Come accennato qualche riga più sopra, non riuscendo a trovare una stampante che avesse tutte le funzioni che mi servivano, mi ero rassegnato a rinunciare alla scansione fronte/retro e ad acquistare una stampante con funzioni di scansioni più limitate, accoppiandola però ad uno scanner overhead. Alla fine ho trovato la stampante che dovrebbe fare per me, ma questa idea di avere uno scanner specifico per scansionare libri e vecchie riviste continua a frullarmi in testa e potrebbe essere utile anche per altri lettori del blog.

  1. In teoria ci sarebbero anche le stampanti a sublimazione, molto più eco-compatibili delle laser e in grado di garantire una qualità di stampa semplicemente eccezionale. Purtroppo però i modelli da ufficio, come questo, hanno costi fuori dalla portata di un piccolo utente come me. 

Sabino Maggi
Pubblicato da Sabino Maggi Segui
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