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Come creare una chiavetta USB per installare macOS

Sabino Maggi Sabino Maggi Segui 7-Jan-2020 · 10 minuti di lettura
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Fonte: Ferdinand Stöhr su Unsplash.

Nell’articolo precedente, Come scaricare le versioni meno recenti di macOS: un anno dopo, abbiamo visto che da qualche mese Apple ha messo a disposizione delle versioni aggiornate dei programmi di installazione di macOS, da 10.10 Yosemite a 10.15 Catalina, utilizzando due diversi formati di file. Le versioni più recenti di macOS (High Sierra, Mojave e Catalina) sono disponibili solo come normali applicazioni per il Mac (formato .app), quella più vecchia (Yosemite) si può scaricare solo in formato immagine (o .dmg), mentre le due versioni intermedie sono disponibili sia come applicazioni che come immagini.

Ma una volta finito di scaricare uno dei programmi di installazione di macOS disponibili, come si fa ad installarlo sul Mac?1

Aggiornare macOS non è difficile, ma cosa dobbiamo fare se vogliamo partire da zero? È sufficiente aprire il Terminale e seguire queste istruzioni per creare una chiavetta USB avviabile da cui eseguire una installazione pulita di macOS. Ma prima di farlo è meglio chiarire la differenza fra i due tipi di programmi di installazione di macOS messi a disposizione da Apple.

Due formati convergenti

I programmi di installazione disponibili come normali applicazioni per il Mac vengono scaricati nella cartella Applicazioni e si aprono automaticamente; con questi è possibile aggiornare in pochi minuti la versione di macOS installata sul Mac seguendo le semplici istruzioni che compaiono sullo schermo. Se invece vogliamo effettuare una nuova installazione di macOS, dobbiamo chiudere il programma (dal menu o con la combinazione di tasti ⌘-Q) ed eseguire un semplice comando di Terminale che trasferisce il programma di installazione presente in Applicazioni su una chiavetta USB, da cui avviare il Mac ed eseguire l’installazione di macOS.

Di contro, questo tipo di programmi di installazione richiedono il collegamento all’App Store e possono essere scaricati solo da chi lo ha già fatto in passato, quando erano disponibili sull’App Store, utilizzando un Mac compatibile con la versione di macOS desiderata (fa eccezione Catalina, la versione più recente di macOS, che è scaricabile liberamente dall’App Store da chiunque sia in possesso di un Mac compatibile).

I programmi di installazione in formato immagine, invece, possono essere scaricati liberamente dal sito di Apple senza passare dall’App Store, indipendentemente dal fatto che possano girare o no sul Mac usato per scaricarli. Una volta completato lo scaricamento, basta fare doppio click sul file .dmg per montare il file immagine sul Desktop del Mac e aprire una cartella contenente un tipico pacchetto (package) di installazione di macOS (l’analogo per il Mac dei ben più noti pacchetti di installazione per Windows o per Linux). Nella figura qui sotto è mostrato quello relativo a El Capitan, che utilizza ancora la vecchia denominazione “Mac OS X”,

questo invece è relativo a Sierra.

Un doppio click sul file .pkg fa partire l’installatore vero e proprio, che verifica che il programma in questione possa essere eseguito sul Mac,

e poi esegue la procedura di installazione standard di un package per macOS,

alla fine della quale troveremo in Applicazioni il programma vero e proprio di installazione di macOS, nella forma di una normale applicazione per il Mac, proprio come nel caso precedente.

Aggiornare o partire da zero?

In definitiva, qualunque sia il formato che decidiamo di scaricare, alla fine ritroveremo sempre in Applicazioni una applicazione per il Mac contenente il programma di installazione di macOS, e sarà questa che utilizzeremo per i passi successivi.

Se non si è già aperto automaticamente, possiamo fare doppio click sul programma di installazione presente in Applicazioni per aggiornare macOS alla versione desiderata, senza toccare le applicazioni e i documenti già presenti sul Mac.

Ma ci sono casi in cui si vuole ripartire da zero, ad esempio perché si è cambiato il disco di avvio del Mac, perché si è acquistato un Mac usato o perché, al contrario, si desidera vendere il Mac cancellando tutti i nostri dati e programmi dal sistema ma fornendo all’acquirente un computer con il sistema operativo preinstallato, utilizzabile sin dal primo momento. Oppure semplicemente perché abbiamo fatto dei pasticci e vogliamo ripartire da un sistema pulito.

Qualunque sia la ragione, per installare macOS da zero abbiamo davanti due alternative: la prima prevede di utilizzare macOS Recovery per installare l’ultima versione di macOS compatibile con il nostro modello di Mac, scaricandola eventualmente dalla rete.

L’altra alternativa richiede invece l’utilizzo di una chiavetta USB avviabile, sulla quale trasferire il programma di installazione di macOS scaricato. Una volta avviato il Mac dalla chiavetta USB si potrà installare macOS sul disco interno del Mac o eventualmente su un disco esterno collegato ad una porta USB3, Thunderbird o, per chi ce l’ha ancora, FireWire.

Creare una chiavetta USB avviabile

Utilizzare una chiavetta USB è molto più flessibile, perché a differenza di macOS Recovery ci permette di installare qualunque versione di macOS compatibile con il modello di Mac che stiamo utilizzando, senza nemmeno dover accedere alla rete o inserire i nostri dati personali per scaricare macOS. Avviare il Mac dalla chiavetta USB permette anche di cancellare preventivamente il disco rigido di avvio, partendo quindi da un sistema pulito. Altro aspetto a volte non trascurabile è che possiamo ripetere rapidamente l’intero processo di installazione su più Mac, senza dover attendere ogni volta lo scaricamento del programma di installazione.

Questa flessibilità ha un piccolo costo, perché richiede l’utilizzo del Terminale, ma basta seguire le istruzioni seguenti con un minimo di attenzione per non avere problemi.

Serve una chiavetta USB da almeno 8 GB (da almeno 16 GB per Catalina), vuota o contenente dei file che non servono più, perché nei passi successivi sarà cancellata completamente, senza troppe possibilità di recupero dei dati pre-esistenti. Per cui fate attenzione!, perché potreste perdere dei dati importanti.

Bisogna rinominare la chiavetta USB in modo che abbia un nome standard, che verrà usato in tutte le istruzioni successive. Il nome in sé non è importante, tanto sarà modificato nel corso del trasferimento del programma di installazione di macOS sulla chiavetta, ma usarne uno standard semplifica la scrittura dei comandi da Terminale. Per cui chiamiamola “InstallazioneUSB”, senza spazi, e non pensiamoci più.

La chiavetta USB deve essere formattata in formato Mac OS esteso con Mappa partizione GUID, se non siamo sicuri che sia già nel formato giusto lanciamo Utility Disco (si trova in Applicazioni → Utility) e selezioniamo le stesse opzioni mostrate nella figura qui sotto. Anche il nome da dare alla chiavetta può essere inserito in questo momento.

Ogni volta che si usa Utility Disco, bisogna stare molto attenti a non formattare per sbaglio un altro disco collegato al Mac, ma basta guardare la dimensione del disco da formattare, ben visibile in un riquadro in alto a destra della finestra di Utility Disco, per non sbagliare.

A questo punto si può lanciare il Terminale di macOS (anche questo si trova in Applicazioni → Utility) ed eseguire createinstallmedia, un programma nascosto da Apple in tutte le versioni gratuite dei programmi di installazione di macOS distribuite tramite l’App Store, che permette di trasferire sulla chiavetta USB i file di installazione di macOS. Le opzioni necessarie per il corretto funzionamento di createinstallmedia variano leggermente a seconda della versione di macOS e qui sotto è riportato il comando completo da utilizzare per ciascuna versione di macOS che è possibile trasferire sulla chiavetta.

Catalina

$ sudo /Applications/Install\ macOS\ Catalina.app/Contents/Resources/createinstallmedia --volume /Volumes/InstallazioneUSB && osascript -e 'display notification "Trasferimento completato." with title "Terminale"'

Mojave

$ sudo /Applications/Install\ macOS\ Mojave.app/Contents/Resources/createinstallmedia --volume /Volumes/InstallazioneUSB && osascript -e 'display notification "Trasferimento completato." with title "Terminale"'

High Sierra

$ sudo /Applications/Install\ macOS\ High\ Sierra.app/Contents/Resources/createinstallmedia --volume /Volumes/InstallazioneUSB && osascript -e 'display notification "Trasferimento completato." with title "Terminale"'

Sierra

$ sudo /Applications/Install\ macOS\ Sierra.app/Contents/Resources/createinstallmedia --volume /Volumes/InstallazioneUSB --applicationpath /Applications/Install\ macOS\ Sierra.app && osascript -e 'display notification "Trasferimento completato." with title "Terminale"'

El Capitan

$ sudo /Applications/Install\ OS\ X\ El\ Capitan.app/Contents/Resources/createinstallmedia --volume /Volumes/InstallazioneUSB --applicationpath /Applications/Install\ OS\ X\ El\ Capitan.app && osascript -e 'display notification "Trasferimento completato." with title "Terminale"'

Yosemite

$ sudo /Applications/Install\ OS\ X\ Yosemite.app/Contents/Resources/createinstallmedia --volume /Volumes/InstallazioneUSB --applicationpath /Applications/Install\ OS\ X\ Yosemite.app --nointeraction && osascript -e 'display notification "Trasferimento completato." with title "Terminale"'

Anche Mavericks può essere trasferito su una chiavetta USB con lo stesso metodo, sempre ammesso che si riesca a trovare da qualche parte il programma di installazione di questa versione del sistema operativo desktop di Apple.

$ sudo /Applications/Install\ OS\ X\ Mavericks.app/Contents/Resources/createinstallmedia --volume /Volumes/InstallazioneUSB --applicationpath /Applications/Install\ OS\ X\ Mavericks.app --nointeraction && osascript -e 'display notification "Trasferimento completato." with title "Terminale"'

Come sempre il simbolo $ indica il prompt del Terminale di macOS e non fa parte del comando.

I comandi elencati vanno eseguiti da un account di tipo Amministratore; se siete l’unico utente del Mac siete automaticamente un amministratore del sistema, altrimenti dovete fare login in un account di questo tipo e riprovare oppure dovete chiedere all’amministratore del vostro Mac di eseguirlo per voi. Subito dopo aver premuto Invio vi verrà chiesta la password di login del vostro account, seguita da una richiesta di conferma dell’operazione di trasferimento del programma di installazione di macOS sulla chiavetta USB.

Il trasferimento del programma di installazione di macOS sulla chiavetta USB dura parecchio, almeno cinque minuti e spesso molto di più, a seconda della velocità di scrittura della chiavetta USB. Nel frattempo potete tranquillamente fare altro: una volta concluso positivamente il processo di trasferimento, il Mac provvederà a notificarcelo direttamente sul Desktop e farà anche ricomparire il prompt del Terminale.

Chi preferisce un avviso sonoro può sostituire la seconda parte del comando, da osascript -e ... fino alla fine della linea, con say "Trasferimento completato". Assicuratevi di aver installato il supporto per le voci in italiano (tramite Preferenze di Sistema → Accessibilità → Voce oppure Preferenze di Sistema → Dettatura e voce → Testo da pronunciare, a seconda della versione di macOS presente sul Mac) altrimenti vi sembrerà di sentire Ollio, ma in ogni caso un avviso sonoro sembra qui più efficace di una notifica.

Per chi vuole uno strumento grafico

Il Terminale è un strumento potentissimo, ma tanti utenti del Mac vengono messi a disagio dalla sua interfaccia spartana a linea di comando, e hanno quasi paura di usarlo temendo di fare danni. In questo caso specifico è molto difficile, se si seguono attentamente le istruzioni è impossibile sbagliare. Ma visto che ci sono due buoni strumenti che permettono di trasferire un programma di installazione di macOS su una chiavetta USB tramite una interfaccia grafica, perché non segnalarli?

Tanto è facile, sono solo due, Install Disk Creator e DiskMaker X, entrambe gratuiti (la versione Pro di DiskMaker X serve solo a chi deve installare macOS su un gran numero di Mac diversi o si occupa di supporto tecnico). Ammetto di non averli mai usate perché con il Terminale faccio prima, ma sono entrambi degli strumenti noti e notoriamente affidabili, chi decidesse di usarli non avrà problemi. E nel caso, c’è sempre il Terminale…

  1. Per semplicità nel testo dell’articolo userò sempre il termine “macOS” anche per indicare le versioni che in origine si chiamavano OS X. 

Sabino Maggi
Pubblicato da Sabino Maggi Segui
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