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WorldWideWeb, il primo browser web è online

Sabino Maggi Sabino Maggi Segui 20-Feb-2019 · 2 minuti di lettura
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La storia la sapete. Trent’anni fa Tim Berners-Lee, un fisico del CERN, sviluppò su un computer NeXT il primo server web httpd e il relativo browser, che chiamò WorldWideWeb,1 insieme al linguaggio HTML con cui creare i documenti ipertestuali visualizzabili dal browser.

Tim Berners-Lee non aveva idea che il suo lavoro avrebbe rivoluzionato la nostra vita. In realtà voleva solo permettere di preparare dei documenti collegati uno all’altro da utilizzare all’interno del CERN, rendendo possibile passare da un documento all’altro cliccando sui link presenti nei documenti stessi.

Un’idea nemmeno troppo nuova, il concetto di ipertesto era stato introdotto da Ted Nelson già a metà degli anni ‘60 ed era stato reso popolare da Apple con il suo linguaggio HyperCard.

Il primo sito web sviluppato Tim Berners-Lee è ancora online, ed è un’ottimo modo per accedere ai documenti originali che sono alla base del web come lo conosciamo oggi.

Ora, per celebrare il trentesimo anniversario del web, il CERN ha messo online un emulatore del browser WorldWideWeb originale scritto da Tim Berners-Lee, che gira tranquillamente all’interno di un qualunque browser odierno. L’esperienza d’uso di WorldWideWeb è infinitamente meno soddisfacente di quello a cui siamo abituati oggi, ma vale la pena provare in prima persona una tecnologia che ha avuto effetti straordinari e assolutamente imprevedibili sulla vita di tutti noi. Anche se non ci sono le immagini, i siti odierni sono ancora perfettamente fruibili, sembra di usare un browser testuale come Links o Lynx. L’unica accortezza è ricordarsi che per attivare i link c’è bisogno di un doppio click, il click singolo a cui siamo abituati arriverà solo qualche tempo dopo.

E allora perché non provare a leggere questo blog tramite il browser originale di Tim Berners-Lee? Io ci ho provato, e non è nemmeno troppo difficile. Basta lanciare l’emulatore di WorldWideWeb, cliccare sulla voce Document del menu laterale e poi su Open from full document reference. A questo punto bisogna scrivere (o incollare) nel campo Reference l’indirizzo web completo di melabit, https://melabit.wordpress.com, e cliccare sul grosso (e brutto) bottone Open di destra. Quello che succede si può vedere qui sotto (cliccando sulle immaginini si aprono le versioni in alta risoluzione).

Niente immagini e niente colori, i caratteri speciali vengono resi con i codici HTML (l’apostrofo ad esempio diventa ’), il font è quello ancora pixellato del NeXT, cliccando sui link si aprono delle nuove finestre invece che nuove schede come nei browser moderni, la barra di scorrimento della finestra è a sinistra e non a destra come siamo abituati ora. Però a parte queste minuzie, il blog è perfettamente fruibile, anche se stiamo usando uno strumento pensato e sviluppato ben trent’anni fa.

Affascinante.

  1. Da cui deriva la tripletta “www”, utilizzata da allora per indicare il web. 

Sabino Maggi
Pubblicato da Sabino Maggi Segui
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