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FTP con caffé e cornetto

Sabino Maggi Sabino Maggi Segui 28-Dec-2016 · 3 minuti di lettura
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Ha senso oggi trasferire file tramite FTP (l’acronimo sta per File Trasfer Protocol)?

Il protocollo FTP è stato ideato nei primi anni ‘70, agli albori di internet, quando solo pochissimi ricercatori usavano la rete e i problemi di sicurezza erano sconosciuti. Riuscire a trasferire file in modo efficiente ed affidabile da un punto all’altro della rete era un’esigenza fondamentale, in un’epoca di collegamenti lenti ed effettuati per lo più tramite la rete telefonica. Se questo comportava dover trasmettere i propri dati in chiaro attraverso la rete, pazienza, al massimo significava (allora!) dover subire qualche scherzo più o meno divertente.

Oggi FTP è sempre meno usato, anche nella versione più sicura SFTP basata su ssh (Secure SHell). Ormai il protocollo è integrato nei browser web (provate ad esempio questo link, ftp://ftp.debian.org/debian/), mentre i servizi cloud hanno reso sempre inutile mettere su un server FTP per condividere grossi file con colleghi ed amici (un vecchio classico: mettere a disposizione le foto di qualche manifestazione o festa).

Ma ci sono casi in cui può ancora servire, in particolare se vogliamo trasferire file di grosse dimensioni, meglio ancora intere directory, oppure se sviluppiamo siti e applicazioni web e vogliamo poter sincronizzare facilmente le modifiche effettuate sul nostro computer con un server remoto.

Sia FTP che SFTP sono presenti in tutti i sistemi Unix come applicazioni da riga di comando. Il Mac non fa eccezione: i programmi ftp e sftp sono installati di default in macOS/OS X e possono essere usati dal Terminale.

Ma anche un appassionato del Terminale come me si rende conto che per gestire i file un’interfaccia grafica è in tanti casi molto più comoda di una a riga di comando.

Per fortuna sul Mac i programmi grafici per FTP/SFTP non mancano di certo e tanti implementano anche protocolli meno diffusi ma altrettanto utili come rsync, per mantenere sincronizzati singoli file e intere directory su due o più computer senza dover usare un servizio cloud, o WebDAV, che permette di modificare file remoti tramite il comune protocollo http utilizzato dai browser web.

Negli anni ne ho usati parecchi, sia i pesi massimi commerciali ForkLift e Transmit che l’open source CyberDuck, che per tanto tempo è stato il mio preferito e che poteva essere usato anche dal Terminale. Ho provato brevemente Flow e pure RBrowser e Fetch, i cui siti web hanno ormai un aspetto vintage, ma ormai da tempo uso solo Yummy FTP Pro, che secondo me ha il miglior equilibrio fra potenza e facilità d’uso.

Schermata di apertura di Yummy FTP Pro

Il pannello di configurazione può mettere in soggezione, ma le opzioni di default sono scelte con molta cura ed in genere non è necessario modificarle. Dopo anni di uso credo di aver cambiato solo la directory su cui salvare i file trasferiti. Allo stesso tempo, il fatto di poter configurare il programma in modo così dettagliato può permettere di risolvere i casi più difficili senza penare troppo.

Pannello di configurazione di Yummy FTP Pro

Comodissima è anche la possibilità di salvare i bookmark dei server a cui si accede più spesso, con tutte le opzioni di connessione relative, e di sincronizzarli fra tutti i Mac tramite Dropbox, iCloud Drive o Google Drive.

In questi giorni Yummi FTP Pro ha un prezzo imbattibile sull’App Store, costa praticamente quanto un caffé e cornetto. Fatevi un favore e non fatevelo sfuggire. Anche se non usate spesso FTP/SFTP, a questo prezzo è una applicazione che non può mancare sul vostro Mac.

Sabino Maggi
Pubblicato da Sabino Maggi Segui
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