Non c’è niente da fare, puoi provare a resistere, puoi cercare in tutti i modi di non farti incastrare, ma prima o poi – è inevitabile – un qualche discorso iniziato in modo innocente finisce con la frase lapidaria,
“il mio PC fa tutto quello che voglio/desidero e costa un terzo di un Mac,”
seguita anche troppo spesso da qualcosa come,
“la roba Apple costa troppo, io non sono come te che puoi permettertela!”
dietro cui non c’è nemmeno un filo di invidia ma solo commiserazione per te, povero idiota!, che butti i soldi dalla finestra comprando Mac e iPad invece di girare in BMW.
Nonostante sia un vecchio reduce di infinite discussioni fra commodoriani e sinclairisti circa le virtà dei rispettivi sistemi e le magagne di quelli altrui, sono ormai abbastanza saggio da provare quasi sempre a far cadere il discorso: si può ragionare con chi è prevenuto, con chi è convinto a priori di avere ragione?
Ma non ha ragione (e poi tanto io preferisco le Audi).
Non ha ragione perché i prezzi reali non sono così lontani.
Basta solo non confrontare i diamanti con le patate, il MacBook con il portatilone da 15 pollici del supermercato, che porti via a 3-400 euro e ti dura – se va bene – fino all’anno prossimo. O l’iPad con il tablet no-brand con lo schermo con la risoluzione di un cellulare d’epoca.
La qualità, i materiali, l’ingegnerizzazione, sono tutte cose che costano, un ThinkPad, un Folio o un Surface non sono prodotti da Apple ma non costano certo meno di un MacBook o di un iPad.
Non ha ragione perché ragionare solo in termini di prezzo di acquisto non ha senso.
Un computer è come un’auto, il prezzo di acquisto è solo una parte più o meno importante del costo finale. Viaggi molto? Il costo dell’automobile sarà solo una frazione di quello del carburante, e pagare di più un auto per avere più sicurezza, affidabilità e comodità non avrà prezzo. Usi l’auto prevalentemente in città o passi ore in coda sul Raccordo Anulare o sulla Como-Milano (le mie personali strade maledette)? Un navigatore con il rilevamento del traffico in tempo reale, un cambio automatico o anche un buon sistema di intrattenimento per auto, sono tutte cose che si ripagheranno da sole, anche in termini di minore stress e, si spera, di minori danni per la tua salute mentale.
Allo stesso modo, per un professionista il costo del software può facilmente superare di decine di volte quello del computer su cui gira.1 A questi livelli, il costo di acquisto del Mac diventa ininfluente, mentre avere a disposizione un computer affidabile e con un sistema operativo come OS X che non necessita di una manutenzione continua è solo un risparmio in termini di produttività.
Ma anche il privato, l’utente casalingo, ne beneficia. Perché a fronte di un prezzo iniziale maggiore ha un sistema operativo che si aggiorna da solo e che contiene tante applicazioni di base che lo rendono immediatemente utilizzabile, ha programmi che si installano semplicemente trascinandone l’icona nella cartella delle applicazioni, ha un hardware ben integrato e che funziona (praticamente) sempre, senza conflitti di driver, instabilità, crash e porcherie simili. Quanto costerebbe chiamare qualche esperto per risolvere questi problemi?
Non ha ragione perché i prodotti Apple durano di più
Nonostante quello che si vocifera a sproposito (e senza nessuna base reale), i fatti dimostrano la lunga durata media e la scarsa obsolescenza dei prodotti Apple.
Si vendono meno iPad (anche) perché chi ce li ha continua ad usarli senza aver bisogno di cambiarli con il modello più recente.
Ci sono ancora tanti Mac G3, G4 e G5 perfettamente funzionanti, io stesso ne ho più di uno (che uso più che altro per cazzeggio). Un paio di mesi fa ho visto, da un artigiano (bravissimo!) che mi ha fatto un ottimo lavoro con il policarbonato, due iBook bianchi ancora operativi e in in gran forma. La segretaria del mio dentista ha un PowerBook G4 Alluminio per gli appuntamenti e le fatture (il mio dentista è uno dei pochi che le fa senza nemmeno dovergliele chiedere). Non sono di certo gli unici.
Anche il mio iMac del 2008 di casa va ancora alla grande,2 perfino per compiti che potrebbero sembrare non più alla sua portata. Lo stesso per i vari iPod di famiglia, gli iPhone, gli… spero di aver reso l’idea.
Non ha ragione perché…
Ma queste sono cose risapute, forse persino banali. Il vero, vero, vero asso nella manica di Apple è un’altro: l’assistenza.
Quando qualcosa non funziona gli altri ti fanno lasciare lì il computer, il tablet o il telefono e ti dicono di ripassare se va bene fra quindici-venti giorni.
L’utente Apple va in un Apple Store o in un centro specializzato dove può parlare, può farsi rassicurare, e dove riceve spesso una assistenza completa in tempi brevissimi. Un servizio fondamentale e senza prezzo, ma che nessun concorrente riesce a svolgere allo stesso livello di Apple.
L’ho sperimentato di persona per ben due volte in un mese. Ma ne riparleremo la prossima volta.
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Qualche esempio: AutoCAD costa 1.400 euro all’anno, Adobe Creative Cloud 750 euro (sempre all’anno), Avid ProTools HD 2.500 euro (con licenza perpetua), Cubase e WaveLab Pro sono sui 600 euro ciascuno, LabView dai 3.500 ai 5.500 euro. Non parliamo di COMSOL Multiphysics, di cui bisogna chiedere una quotazione ad hoc in base ai moduli che si desidera usare. ↩
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L’iMac è passato senza problemi da Leopard (10.5) a El Capitan (10.11), con la sola aggiunta di un SSD esterno su porta Firewire. Quest’anno dopo ben sette versioni di OS X non potrò aggiornarlo alla ottava, Sierra. Poco male, sarei veramente curioso di vedere un PC – economico o costoso, non importa – fare lo stesso senza scadere ad una velocità da bradipo. ↩