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RapidWeaver 7 in anteprima

Sabino Maggi Sabino Maggi Segui 24-May-2016 · 3 minuti di lettura
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Oggi, anzi contemporaneamente alla pubblicazione di questo post, esce la nuova versione di RapidWeaver, la versione 7, che secondo il comunicato stampa di Realmac Software, è il maggiore aggiornamento mai rilasciato del programma.

Qualche giorno fa ho ricevuto in anteprima una copia per la stampa (la stampa? :o ) di RapidWeaver 7 (da ora in poi RW7) con relativo numero di licenza, e quindi mi sono sentito moralmente obbligato a giocherellare un po’ con il programma.

Dico subito che RW7 mi piace. Non userei mai RW7 per questo blog e nemmeno per un sito che viene aggiornato frequentemente. Per questo tipo di siti sono molto più adatti i generatori automatici di contenuti, statici o dinamici a seconda dei gusti.

Ma per un sito vetrina di una piccola attività professionale o per presentare un software, un ebook, un video autoprodotto, ammetto che dopo aver provato RW7 ci penserei due volte prima di non usarlo.

Perché per una volta è vero quello che dice la pubblicità, con RW7 è possibile – e perfino divertente – creare un sito web da zero senza conoscere l’html e le tecnologie web. Alcuni temi predefiniti di buona qualità e con un numero notevole di opzioni di configurazione permettono di dare al sito un look originale e allo stesso tempo vicino ai canoni stilistici del momento.

Quando si crea il primo progetto in RW7 compare una pagina vuota che suggerisce di guardare il video Getting Started per imparare ad usare il programma. Sono stato tentato di farlo, ma poi ho deciso di verificare se fosse possibile usare RW7 senza saperne niente. Ed in effetti è possibile: in una mezz’ora di lavoro ho creato senza troppi intoppi un semplice sito di prova con alcune pagine contenenti testo e immagini, una galleria di fotografie e perfino una mappa del sito.

Ho usato troppo poco RW7 per riuscire a fare una recensione completa del programma o una guida introduttiva all’uso di RW7. Voglio però menzionare alcune cose che non mi piacciono o che sembrano dei veri e propri bachi, sperando che vengano corrette nelle prossime release del programma.

  • Manca un modo visuale per creare dei link fra le diverse pagine del sito, ad esempio trascinando l’icona di pagina di destinazione dalla finestra laterale sinistra direttamente nell’editor. Può darsi che leggendo la documentazione o guardando i tutorial si riesca a farlo, ma di sicuro la cosa non è possibile con il semplice drag-and-drop, sia usando l’editor markdown che quello visuale.

  • Considerazioni analoghe valgono per l’inserimento delle immagini nelle pagine del sito.

  • La versione attuale integra ben 56 temi diversi. La maggior parte però ha un look piuttosto datato e non è nemmeno adattabile ai dispositivi mobili. Dubito che qualcuno possa voler creare oggi un sito con i temi Aqualicious, Birthday o School. Meglio allora includere pochi temi ben fatti, configurabili e responsivi, adatti ad essere visualizzati sia su un computer che su tablet e smartphone.

  • A questo proposito, alcuni i temi responsivi che ho provato hanno un bug fastidioso: passando alla visualizzazione per iPhone o iPad, il banner in cima alla pagina si restringe correttamente in orizzontale ma non in verticale, finendo per risultare troppo alto (e fastidioso) per lo schermo relativamente piccolo dell’iPhone o dell’iPad in modalità landscape.

Tirando le somme, sono convinto che RapidWeaver 7 sia un buon acquisto. Costa una cifra decente, 90 euro (o 40 euro per l’aggiornamento), può essere installato su due Mac e si ha una garanzia soddisfatti o rimborsati di ben 30 giorni. Non mi sembra nemmeno che ci siano limitazioni sul numero di siti gestibili con una singola licenza.

Per il professionista o il piccolo imprenditore che voglia sviluppare in casa un sito di presentazione della propria attività, RW7 costa di sicuro molto meno di uno sviluppatore professionista, che non farebbe molto meglio di quanto fatto automaticamente dal programma.

Per un sito più sofisticato, ad esempio un sito di commercio elettronico, comincio ad avere qualche dubbio: bisogna acquistare un certo numero di plugin, metterli insieme e far funzionare il tutto, un’operazione che può costare più del programma stesso e che probabilmente non è alla portata dell’utente medio, per di più con poco tempo a disposizione.

Sabino Maggi
Pubblicato da Sabino Maggi Segui
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