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Kobo Glo HD, elogio della lentezza

Sabino Maggi Sabino Maggi Segui 16-Jan-2016 · 5 minuti di lettura
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Kobo Glo HD

Il mio primo (e finora unico) lettore di eBook è stato un Kindle 4, il modello senza retroilluminazione disponibile alcuni anni fa.

L’ho usato per alcuni mesi, poi l’ho dato via. Non mi piaceva dover usare i tasti fisici per cambiare pagina e soprattutto mi mancava la possibilità di leggere al buio. Ho provato anche un paio di lampade da lettura a clip, ma la precarietà e la scomodità dell’accrocchio mi faceva passare la voglia di leggere.

Per anni ho usato tablet e smartphone per leggere, ma per Natale ho deciso di regalarmi un nuovo lettore di eBook, e questa volta ho scelto un Kobo Glo HD.

Perché Kobo invece di un nuovo Kindle con retroilluminazione?

Essenzialmente per due motivi. Prima di tutto perché il Kobo è compatibile con i principali formati di eBook, ed in particolare con il diffuso formato ePub, mentre il Kindle da questo punto di vista è molto più limitato e supporta solo i formati MOBI/AZW. Inoltre mi allettava la possibilità di poter accedere direttamente dal lettore a Pocket, un servizio online che uso moltissimo per salvare articoli lunghi da leggere in un secondo momento.

Dal punto di vista hardware il Kobo Glo HD non è male, è piccolo, pesa poco, ha una risoluzione eccellente, confrontabile con quella degli schermi Retina degli ultimi dispositivi Apple, ha tantissime opzioni di configurazione. Però…

Però tutto questo non basta e il confronto con il Kindle, e con l’ecosistema di Amazon, diventa rapidamente impietoso.

Subito dopo aver acceso e configurato per la prima volta il lettore nasce il problema di riempirlo di libri da leggere. I pochi libri presenti nel mio account sullo store Kobo possono essere sincronizzati automaticamente con il lettore, ma come fare per aggiungere gli eBook presenti sul computer?

La prima cosa che viene in mente è connettere il Kobo tramite il cavo USB in dotazione. Ma non funziona. Bisogna prima installare Kobo Desktop, una applicazione che attiva la connessione fra il computer ed il lettore, oltre a permettere di leggere gli eBook Kobo sul Mac (o sul PC).

Una volta lanciato Kobo Desktop, sul Mac compare finalmente l’icona del dispositivo, esattamente come se fosse una memoria USB. A questo punto basta trascinarvi sopra i file per aggiungere i propri eBook al lettore.

Facile, ma credetemi, è piuttosto fastidioso dover eseguire ogni volta Kobo Desktop e attendere il completamento della sincronizzazione fra il lettore e il computer solo per aggiungere (o togliere) un eBook. Per di più senza poter nemmeno usare il Wi-Fi, ma solo collegandosi fisicamente al computer tramite il cavo USB: una cosa che sembra ormai d’altri tempi.

Il Kobo ha moltissime opzioni di configurazione, molte in più rispetto al Kindle: più font, più livelli di dimensione del carattere o di spaziatura far le righe, perfino di illuminazione notturna. Ma in realtà, come insegna Apple e il Mac, troppe opzioni spesso sono controproducenti, non portano altro che confusione e rendono difficile ritrovare una configurazione precedente dopo aver smanettato un po’ con il lettore. In questi casi sono meglio poche opzioni ben centrate che troppa libertà di scelta.

Appena si inizia ad usarlo per leggere ci si rende conto che il Kobo è lento, troppo lento rispetto alle app Kindle che sono abituato ad usare, e perfino rispetto al mio Kindle di qualche anno fa.

Il problema non è tanto girare le pagine – quello in fondo va ancora bene, almeno se si tien conto dei limiti velocistici degli schermi e-ink – ma soprattutto evidenziare un passaggio o selezionare una parola per cercarla sul vocabolario. Operazioni semplici e comuni leggendo un eBook, ma che in questo caso diventano così imprecise da essere quasi inutilizzabili.

Ma quello che è perfino peggio è che ogni Kobo è un mondo a se stante.

Con il Kindle è possibile condividere gli eBook fra il proprio account Amazon e tutti i dispositivi e le app di lettura abilitate, sincronizzando anche la posizione di lettura, i segnalibri e le annotazioni. Tramite un indirizzo di posta elettronica dedicato si possono inviare al Kindle nuovi eBook e documenti vari, che vengono convertiti automaticamente nel formato compatibile.

Se si passa da un Kindle (o da una app) all’altro ci si ritrova quindi esattamente nello stesso ambiente, e si può continuare a leggere il libro dallo stesso punto in cui ci si era interrotti.

Con il Kobo non è possibile. La sincronizzazione funziona automaticamente, e in modalità wireless, solo per gli eBook acquistati sullo store Kobo.

Come già notato, gli eBook inseriti manualmente si sincronizzano solo fra il lettore e il Mac (o il PC), ma non con altri Kobo o con le app per i dispositivi mobili. Quindi, se inizio a leggere un eBook sul mio Kobo Glo HD e volessi proseguire la lettura sul tablet – ammesso che mi sia ricordato di aggiungere prima l’eBook al tablet – dovrei comunque a mano per ritrovare l’ultima pagina letta.

Poco male, quante volte si perde il segno con un libro fisico?

Vero, però se sul libro di carta posso perdere il segno, ritrovo comunque sempre le annotazioni, le sottolineature, i segnalibri. Invece usando l’app Kobo sul tablet non ci saranno le annotazioni inserite nel lettore, e viceversa. A meno (forse, ma ammetto di non averci pensato prima) di usare Kobo Desktop come ponte per sincronizzare prima il lettore con il computer e poi il computer con il tablet. Decisamente troppo complicato, siamo nel 2016!

Vogliamo infine confrontare lo store di Amazon con quelli di Kobo e di Mondadori? Qui non c’è partita, né per quantità né tanto meno per qualità dei titoli. Tanti dicono che anche i prezzi degli eBook siano diversi e che Amazon sia mediamente molto più economica di Kobo/Mondadori. Sembra anche a me, ma ammetto di non averlo verificato in modo approfondito.

Insomma, è evidente che il Kobo Glo HD non mi ha soddisfatto. Dopo averlo usato per alcuni giorni ho deciso di restituirlo, approfittando di una offerta di reso esteso valida per il periodo di Natale.

Ora devo solo valutare se lasciar perdere o riprovare con il Kindle.

Sabino Maggi
Pubblicato da Sabino Maggi Segui
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