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Netflix in Italia: prime impressioni

Sabino Maggi Sabino Maggi Segui 27-Oct-2015 · 3 minuti di lettura
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Non sono mai stato abbonato a Sky, né a Mediaset Premium, né a nessuno dei vari servizi di streaming a pagamento. A casa ci sto poco e mi piacciono solo poche cose in TV, mia moglie è interessata soprattutto alle notizie e per le figlie sarebbe una tentazione troppo grande.

Conta anche la pigrizia, il dover gestire l’installazione della parabola sul tetto, i collegamenti in casa, l’attesa del tecnico, i fastidi con il condominio. Ma non è da trascurare la seccatura di dover scegliere preventivamente fra le varie offerte, impegnandosi con un contratto a lunga scadenza e con poche possibilità di modificarlo in corsa.

Con Netflix è diverso, Netflix ha cambiato il modo di guardare la TV negli USA e lo sta facendo negli altri paesi in cui è già sbarcata. Aspettavo quindi con molto interesse che arrivasse finalmente anche in Italia, e mi sono registrato al servizio appena possibile, il primo giorno.

Netflix offre due vantaggi fondamentali rispetto alla concorrenza. Il primo mese è gratuito e permette di provare con tranquillità il servizio e di decidere se fa al caso proprio. Inoltre non esiste un contratto a lungo termine, si paga mensilmente e ogni mese si può decidere se proseguire o interrompere il servizio.

Non ci sono parabole e cavi da installare o tecnici da aspettare, basta solo avere a casa un buon collegamento ADSL o, meglio, in fibra ottica.

La registrazione a Netflix è facilissima, si inserisce la propria email, si decide la password e si sceglie se pagare con carta di credito o tramite PayPal (sempre preferibile). Netflix assicura che fino alla scadenza del mese di prova non viene effettuato alcun addebito. Io, almeno per questi primi giorni, posso confermare che è vero.

Completata questa fase si inseriscono i nomi dei componenti della famiglia, ciascuno dei quali può scegliere tre film del catalogo per definire un profilo di gusti personali.

Lo streaming è molto efficiente, a casa ho un collegamento in fibra ottica e non ho notato nessuna differenza rispetto alla TV tradizionale. Non ci sono attese o interruzioni del flusso dei dati, come succede fin troppo spesso con altri servizi di streaming. Non ho idea di cosa succeda con un collegamento ADSL tradizionale.

La maggior parte delle prove le ho fatte con un vecchio tablet Samsung da 7 pollici dove ho installato Netflix per Android, accoppiato ad una TV a cui è collegato il Chromecast prima versione di Google. Niente di molto avanzato, insomma.

Nonostante questo, tutto funziona molto bene, l’app di Netflix è veloce e risponde molto bene anche su un tablet di qualche anno fa (a cui però ho sostituito la versione di Android originale ormai obsoleta con una CyanogenMod più recente).

Il tablet inoltre consuma pochissimo durante lo streaming (ma questo lo sapevo già e succede anche con YouTube e con le altre applicazioni per Chromecast). È possibile quindi usare il tablet per guardare la TV senza fastidiosi cavi di alimentazione in giro.

Con l’altra TV di casa ho provato a guardare Netflix usando il mirroring diretto dello schermo del tablet e anche in questo caso tutto ha funzionato perfettamente e al primo colpo.

Ovviamente Netflix funziona perfettamente anche su iPhone e iPad. In questo caso però, mentre Chromecast è perfettamente supportato, non può invece essere usato il mirroring diretto dello schermo sulla TV, che su iOS è possibile solo sull’Apple TV tramite AirPlay.

Dal punto di vista hardware tutto bene, quindi.

Purtroppo in questo momento Netflix è seriamente penalizzata dalla scarsità di contenuti interessanti, sia fra i film che fra le serie. Negli ultimi giorni sono state inserite parecchie cose nuove – mentre scrivo ho notato fra le novità Animal House, The Truman Show, Milk e (naturalmente) la triade di Ritorno al Futuro – ma è chiaro che quello che è disponibile è ancora troppo scarso, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, per assicurare il successo della piattaforma anche in Italia.

Appuntamento alla fine del primo mese per una valutazione più approfondita.

Sabino Maggi
Pubblicato da Sabino Maggi Segui
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