scienza,

Gli apprendisti stregoni

Sabino Maggi Sabino Maggi Segui 6-Aug-2015 · 3 minuti di lettura
Condividi

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=gwkyPvlWPM0]

Oggi sono 70 anni dal lancio della prima bomba atomica su Hiroshima, in Giappone, seguito tre giorni dopo da un secondo lancio su Nagasaki. Le due bombe uccisero dalle 125.000 alle 250.000 persone, in gran parte civili. La metà, i più fortunati, morì immediatamente dopo l’esplosione.

Da allora, il dibattito sulla liceità etica di tale operazione non è mai cessato. Le bombe atomiche hanno accorciato la fine della guerra, risparmiando la vita di decine e centinaia di migliaia di militari e civili, o sono stati uno sfoggio eccessivo di potenza militare utile soprattutto a intimidire l’ex-alleato sovietico all’inizio della guerra fredda?

Non entrerò in questo dibattito: se centinaia di studiosi specializzati non sono riusciti a mettersi d’accordo in 70 anni, a che serve aggiungere un’opinione personale?

[caption id=”attachment_2072” align=”aligncenter” width=”605”]LIFE Magazine (mai pubblicato). Nagasaki, Japan, September 1945 LIFE Magazine (mai pubblicato). Nagasaki, Japan, September 1945[/caption]

Un’altra questione calda riguarda il motivo per cui i fisici tedeschi non costruirono anche loro una bomba atomica. Prima della guerra la nazione dominante in campo scientifico, in particolare nella fisica, era proprio la Germania.1

I principali fisici, da Einstein a Schroedinger e Heisenberg, da Von Laue a Meitner, da Pauli a Sommerfeld, erano tutti tedeschi o austriaci. Anche il chimico più importante del’epoca, Otto Hahn, lo scopritore della fissione nucleare, era tedesco.

Perché allora gli scienziati tedeschi non riuscirono a costruire la bomba atomica prima degli americani e a vincere così la guerra? Tanto più che, tranne poche eccezioni (Von Laue e Hahn) erano tutti seguaci più o meno convinti del nazismo?

L’ipotesi più accreditata ritiene che gli scienziati, consapevoli delle conseguenze dell’esplosione di una bomba atomica, abbiano sabotato volontariamente il progetto, sottostimandone l’efficacia e la fattibilità di fronte ai gerarchi nazisti.

Probabilmente le cose sono andate diversamente.

Una cosa è padroneggiare i fondamenti teorici e sperimentali della fissione atomica, un’altra e ben diversa è realizzare un progetto che aveva bisogno di una enorme massa di scienziati e tecnici con competenze profondamente diverse. Non solo fisici e chimici, ma ingegneri, esperti di metallurgia, di idrodinamica e di calcolo, di esplosivi e di misure di radiazioni, e chissà quanti altri.

Inoltre, gli americani avevano a disposizione un territorio sterminato, dove impiantare un laboratorio supersegreto lontano da tutto e da tutti, creato appositamente per il Progetto Manhattan, il programma di ricerca che portò alla bomba atomica. Fare la stessa cosa in Europa, in piena guerra e mantenendo un segreto totale, sarebbe stato probabilmente impossibile.

E come poteva la Germania in guerra contro tutto il mondo occidentale, investire una somma enorme per un progetto la cui fattibilità era dubbia, distogliendola dalle indispensabili spese militari? Soprattutto quando la guerra stava rapidamente volgendo a favore degli alleati? Nonostante la sua potenza economica, è difficile pensare che avrebbe potuto permetterselo.

[caption id=”attachment_2071” align=”aligncenter” width=”173”]Gli Apprendisti Stregoni, Einaudi, 1971 Gli Apprendisti Stregoni, Einaudi, 1971[/caption]

Per approfondire l’argomento non si può fare a meno di leggere Gli Apprendisti Stregoni: Storia degli scienziati atomici di Robert Jungk, un bellissimo libro pubblicato negli anni ‘70 da Einaudi, purtroppo esaurito da tanti anni. Nonostante alcune imprecisioni ormai riconosciute, rimane un testo fondamentale per capire la nascita e lo sviluppo del progetto Manhattan.

Chi volesse procurarselo lo può trovare facilmente sulle bancarelle (fisiche o online) oppure su eBay. In alternativa può acquistare su Amazon l’edizione in inglese, Brighter than a Thousand Suns: A Personal History of the Atomic Scientists. I più avventurosi possono anche cercare sul web il pdf o l’ebook del volume in italiano. Non è molto legale, lo so, ma qui stiamo parlando di un volume esaurito da decenni e che probabilmente non verrà mai ristampato.

  1. Gli Stati Uniti diventarono il paese dominante nel campo della ricerca scientifica proprio a partire dalla seconda guerra mondiale, anche a causa delle leggi razziali che obbligarono tanti scienziati europei – Einstein, Fermi e Bohr su tutti – a fuggire negli Stati Uniti. 

Sabino Maggi
Pubblicato da Sabino Maggi Segui
Commenti

Aggiungi un commento