[youtube https://www.youtube.com/watch?v=4gfjoAyqfLs]
Non ho mai apprezzato particolarmente Neil Young da solo. Troppo intimista per i miei gusti, troppa voce e chitarra, con la musica ridotta quasi soltanto a un semplice accompagnamento in sottofondo. Tutta un’altra cosa nei Buffalo Springfield o in Crosby, Stills, Nash & Young, dove il suo stile un po’ lamentoso si fondeva mirabilmente con quello dei compagni, producendo un mix indimenticabile di voci e suoni.
Però ho visto e apprezzato moltissimo il film-concerto Rust Never Sleeps, dove insieme ai Crazy Horse sperimenta uno stile molto diverso, meno voce solista e più musica di gruppo, che sfiora il rock più duro.
E fra tutte le canzoni del concerto, la mia preferita è senza ombra di dubbio Cortez the Killer, pubblicata per la prima volta nell’album Zuma del 1975. Nella versione in studio il primo verso arriva dopo più di tre minuti di introduzione musicale, facendola immediatamente spiccare rispetto al resto dell’album. Splendida!
Ma la versione in concerto è innarrivabile, sembra una jam session jazzistica più che un concerto rock. Per quello che mi riguarda, probabilmente non potrei trovare un complimento migliore.
E per una volta le parole sono significative, descrivono un vero e proprio scontro di civiltà. Le lascio in originale, la traduzione in italiano non potrebbe far altro che rovinarle.
He came dancing across the water
With his galleons and guns
Looking for the new world
In that palace in the sun.
On the shore lay Montezuma
With his coca leaves and pearls
In his halls he often wondered
With the secrets of the worlds.
And his subjects
gathered ‘round him
Like the leaves around a tree
In their clothes of many colors
For the angry gods to see.
And the women all were beautiful
And the men stood
straight and strong
They offered life in sacrifice
So that others could go on.
Hate was just a legend
And war was never known
The people worked together
And they lifted many stones.
They carried them
to the flatlands
And they died along the way
But they built up
with their bare hands
What we still can’t do today.
And I know she’s living there
And she loves me to this day
I still can’t remember when
Or how I lost my way.
He came dancing across the water
Cortez, Cortez
What a killer.
E con questa puntata la serie domenicale Playlist per Bora Bora va in ferie (almeno) almeno fino a fine agosto. La domenica ci sono cose migliori da fare che leggere queste righe o sentire la musica proposta.
E poi al mare o in montagna non ha senso sprecare su YouTube tutta la poca banda che gli operatori di telefonia nostrani ci forniscono a caro prezzo.
Ovviamente la pubblicazione dei normali post sul blog non si interrompe, con la solita periodicità (ir)regolare che lo caratterizza. :)
Intanto, buone vacanze a tutti.