[youtube https://www.youtube.com/watch?v=9H0Jpiu55e4]
Ricordo ancora perfettamente la prima volta che ho sentito i Cowboy Junkies: una sola canzone sentita per caso in un pomeriggio d’estate è bastata per far nascere una vera e propria passione per questo gruppo canadese dal nome un po’ assurdo.
Il loro disco migliore è senza alcun dubbio The Trinity Session, registrato nel 1987 nella chiesa della Santa Trinità di Toronto usando solo un microfono stereo e un DAT a due tracce.1
Sarà per il metodo di registrazione in diretta, senza missaggi, sovraincisioni o giochetti audio di alcun genere, sarà per il momento di particolare ispirazione dei musicisti, ma il disco è straordinariamente bello e cattura fin dal primo ascolto.
A me piace in particolare Blue Moon Revisited (Song for Elvis), un pezzo tradizionale del 1934 di Rodgers and Hart, cantato da mostri sacri come Frank Sinatra, Billie Holliday e Elvis Presley, ma portato al successo internazionale con il primo posto nelle classifiche USA e inglesi dai Blue Marcels.
Dell’album The Trinity Session esiste anche una versione incisa vent’anni dopo, The Trinity Revisited che però, come quasi tutte le (auto-)celebrazioni, non raggiunge l’immediatezza e la spontaneità dell’originale.
E per concludere in bellezza, ascoltate questa una lunga versione live di Sweet Jane, che regge benissimo il confronto con la versione originale piuttosto acida dei Velvet Underground.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=LS3yUwFnVGQ]
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Un sistema di registrazione digitale che avrebbe dovuto (e potuto!) soppiantare le cassette audio Philips, che purtroppo non ha mai avuto il successo che meritava a causa dei costi assurdamente alti di nastri e registratori. ↩