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Blog, plagi e ancora Repubblica

Sabino Maggi Sabino Maggi Segui 19-Oct-2014 · 1 minuto di lettura
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Perché domenica scorsa mi sono letteralmente scandalizzato quando ho scoperto che un articolo di Repubblica che avevo appena letto era stato copiato, quasi parola per parola, da un post pubblicato un mese fa da Fabio Paglialunga sul suo blog?

In fondo il calcio non mi interessa particolarmente (lo guardo praticamente solo quando ci sono i campionati Mondiali ed Europei) e di Fabio Paglialunga non sapevo e non avevo mai letto nulla, prima.

Mi sono scandalizzato perché mi sento direttamente coinvolto: un plagio come questo interessa chiunque scriva sul web. E chiunque sia interessato a mantenere un minimo di decenza nel settore dell’informazione.

Tenere un blog costa fatica (prima di iniziare non avevo la più pallida idea di quanto fosse faticoso), cercare argomenti interessanti per i lettori è impegnativo, ed è ancora più faticoso cercare di scriverli in una forma un minimo accattivante e scorrevole.

E tutto questo senza guadagnare nemmeno un centesimo.

Poi arriva un Ettore Livini qualunque, un giornalista(??) per uno dei maggiori quotidiani nazionali, e questo signore si permette di copiare parola per parola quello che c’è scritto su un blog. E, quel che è peggio, senza darne il minimo credito all’autore. Anzi, presentando l’articolo come se fosse una sua inchiesta personale. E il Livini non è nemmeno l’unico che pratica il plagio su Repubblica.

Non è possibile! Non solo va contro tutti i concetti di deontologia professionale. Ma mette anche in pericolo il lavoro di tante persone che cercano di diffondere sulla rete le proprie idee e e le proprie competenze. Scrivere gratis è una mia libera scelta, mi sta bene farlo ma, se qualcuno trova utile e interessante quello che scrivo, chiedo anzi pretendo di essere citato come si deve.

Non mi illudo che, visti i precedenti, intervenga l’Ordine. Ma non può nemmeno finire sotto silenzio. Cerchiamo di diffondere la notizia il più possibile per attivare la punizione più efficace in questi casi: la gogna mediatica.

E pensare che leggo Repubblica praticamente dal primo giorno. Desolante.

Sabino Maggi
Pubblicato da Sabino Maggi Segui
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