software,

I limiti di Wordpress.com: una nuova piattaforma per il blog

Sabino Maggi Sabino Maggi Segui 6-Aug-2014 · 3 minuti di lettura
Condividi

Assodato che, nonostante i suoi tanti pregi, Wordpress.com non va più bene per me, si tratta ora di scegliere una nuova piattaforma per questo blog.

Fosse facile. Ci sono centinaia di alternative fra cui scegliere, wiki, CMS o piattaforme di blog, siti statici, siti dinamici. Classico esempio di information overload. Troppe informazioni, troppe alternative rendono difficile prendere una decisione efficace.

Cerchiamo quindi di semplificare un po’ le cose. Iniziamo da cosa non voglio.

Non voglio innanzitutto usare una piattaforma wiki, che va benissimo per un sistema in cui i contenuti siano scritti e modificati da più utenti in parallelo, ma non ha senso per un banale blog come questo. E poi, detto fra noi, i Wiki non mi sono mai piaciuti, troppo difficili da navigare, troppo difficile trovare le informazioni. A parte Wikipedia naturalmente, la cui natura di enciclopedia si sposa bene con la struttura non-lineare del wiki.

Non voglio nemmeno usare un sistema di gestione dei contenuti (CMS) o una piattaforma di blog (i confini sono confusi), che sia un peso massimo come Drupal o Plone, un sistema più agile come CMS Made Simple o MODX oppure, come è stato suggerito nei commenti al post precedente, il promettente Ghost. Un CMS non cambierebbe nulla rispetto a quello che succede oggi con Wordpress.

Anzi, sarebbe persino peggio, sarei costretto ad installare il CMS prescelto in locale per lo sviluppo e la configurazione, a portarlo poi sulla piattaforma di hosting prescelta, a mantenere la sincronizzazione fra le modifiche locali e quelle sul sistema visibile in rete, a gestire gli aggiornamenti ed il backup. L’ho fatto in passato, so bene come si fa, ma so altrettanto bene che fa perdere una montagna di tempo. Per un sito professionale ne vale la pena, per un hobby come è questo blog, no.

Non voglio nemmeno dover avere a che fare (se possibile) con un sito dinamico e con i suoi file sepolti in un database. Un sito dinamico ha senso se si deve presentare un gran numero di informazioni che variano costantemente nel tempo (si pensi ad un sito di commercio elettronico o a quello di un quotidiano), ma per un blog con aggiunta qualche pagina che raccolga i testi in modo più sistematico? Inoltre, un database rende molto più complicato il controllo di versione dei documenti o il passaggio ad un altro sistema di gestione dei contenuti, nel caso si cambi idea o vengano fuori strumenti più avanzati.

Cosa voglio allora?

Voglio un sito web statico ma allo stesso tempo moderno.

Non voglio un sito costituito da una serie di pagine web collegate fra loro a mano (non siamo più, e da tanto, negli anni ‘90!), voglio un sistema che prenda una serie di file di testo, di immagini e di documenti, creando automaticamente il sito web ed aggiornandolo ad ogni mia modifica dei contenuti.

Insomma, voglio un generatore di siti web statici.

Il sistema prescelto deve:

  • essere facile da installare e da configurare;
  • poter gestire contemporaneamente un blog e delle pagine fisse;
  • facilitare l’inserimento dei nuovi contenuti, consentendo ad esempio di scrivere i testi con un linguaggio di markup semplificato come markdown o simili e non solo in html puro o (peggio!) tramite le orride interfacce grafiche simil-Word;
  • permettere il controllo di versione dei testi e del sito web nel suo complesso;
  • essere popolare (non una delle decine di progetti di nicchia che muoiono dopo pochi mesi), con una base di utenti tale da permettere di reperire con facilità informazioni e supporto;
  • supportare qualunque tipo di hosting;
  • avere di un aspetto grafico gradevole, con temi grafici vari e facilmente adattabili.

Di generatori di siti web statici ce ne sono a decine. Decisamente troppi. Ma solo uno esce decisamente dalla mischia e sembra una scelta quasi obbligata.

Sabino Maggi
Pubblicato da Sabino Maggi Segui
Commenti

Aggiungi un commento