Il titolo di questo post è fuorviante. Non voglio parlare qui in generale dei limiti di Wordpress, ma piuttosto della mia esperienza d’uso con questa piattaforma e dei suoi limiti rispetto al mio modo di usarla.
Wordpress.com è una piattaforma di blogging, basata sul noto CMS open source Wordpress, che offre la possibilità di aprire un blog in modo del tutto gratuito ma con alcune restrizioni poco significative, tra cui l’impossibilità di installare plugin di terze parti e di utilizzare temi grafici differenti da quelli offerti dalla piattaforma.
Dopo più di sette mesi di gestione di questo blog devo ammettere che, nonostante una certa prevenzione iniziale, il servizio offerto da Wordpress.com è decisamente eccellente.
La piattaforma è veloce (a differenza di quanto avveniva alcuni anni fa) e permette di gestire e configurare in modo molto comodo il proprio blog. I temi grafici sono ben fatti e si può modificare l’aspetto del sito anche quando questo è già attivo, senza correre il rischio di distruggere tutto (hai sentito Blogger?)
Però è ormai diventata troppo stretta per me.
Innanzi tutto per come gestisce i testi in Markdown. Tutti i miei post sono scritti in Markdown e poi inseriti nel blog tramite l’interfaccia web di Wordpress.com. Il guaio è che, se nell’editor dei post si passa per sbaglio dalla modalità solo testo (in cui si può inserire un post in Markdown) a quella visuale (simile ad un wordprocessor ), si perde tutto il codice Markdown originale, che viene sostituito dal codice HTML corrispondente.
Ormai mi sono abituato ma all’inizio bastava un click sul link sbagliato per perdere tutto il testo originale. Ovviamente il contenuto del post non andava perduto (almeno quello!) ma era comunque seccante dover reinserire a mano tutti i comandi Markdown al posto di quelli HTML.
Questo errore mi ha costretto a conservare una copia dei post originali e a mantenerli sincronizzati con le modifiche effettuate direttamente nell’editor online prima della pubblicazione definitiva. Sembra una sciocchezza ma alla lunga è seccante. Fra l’altro, mentre scrivo mi sono accorto che l’errore è stato finalmente corretto ed ora è possibile passare da una modalità all’altra senza perdere nulla…
Ancora più scomodo è il modo in cui vengono gestite le immagini. Innanzi tutto bisogna copiare le immagini nella libreria dei Media. Purtroppo, anche se si può usare il drag and drop per farlo, non è poi possibile organizzare le immagini in cartelle – una vera necessità quando iniziano a moltiplicarsi – e perfino modificare il nome dei file delle immagini.
Anzi, se si volesse in seguito sostituire una immagine già copiata con un’altra con lo stesso nome, quest’ultimo viene cambiato aggiungendovi un numero progressivo e rendendo necessario modificare i link all’immagine sostituita.
Non basta. Non si può nemmeno usare il codice Markdown per inserire le immagini della libreria nel testo, ma solo il solito HTML, o almeno io non ci sono mai riuscito.
Credo che questi esempi bastino. Di conseguenza sto ormai cercando di passare ad una piattaforma di blogging più controllabile e soprattutto che sia più vicina alla mia mentalità e al mio modo di lavorare. Stay tuned.