Domanda: Quanti sono i dispositivi Android attivi, oggi? Risposta: Chissà…
Il mio microcosmo
Se vado sul mio account su Google Play e guardo la lista dei miei dispositivi Android, ne trovo sei. Peccato che ne possegga veramente solo tre: il mio vecchio cellulare Galaxy S e due tablet, l’ottimo Lenovo S6000 e un Galaxy Tab da 7” usato come lettore di eBook.
E gli altri tre? Uno è sempre il Galaxy S, associato all’account con il suo sistema operativo originale, che ho sostituito da tempo con una versione di Android più recente e leggera. Gli altri due sono associati a tablet a basso costo (e di livello qualitativo indecente) che ho provato per poche ore e poi riportato indietro, schifato.
Ancora più significativo è il caso di una delle mie figlie. Ha tre dispositivi a suo nome, corrispondenti ai tre cellulari che ha avuto negli ultimi anni, due dei quali sono ormai distrutti da tempo.
Google Play
Ogni volta che si acquista un dispositivo Android, questo viene registrato ed associato ad un account di Google. E fin qui tutto bene.
Però Google non permette di cancellare più i dispositivi Android registrati ma non più utilizzati – rotti, messi in un cassetto, venduti o aggiornati con una versione di Android custom.
Permette solo, bontà sua, di nasconderli nella lista dei dispositivi su cui installare dal web le applicazioni del Google Play. E qui le cose vanno molto meno bene. Se ci basiamo sul mio microcosmo, con questo meccanismo si finisce per avere attivi il doppio (od il triplo) dei dispositivi realmente in uso.
Non sarà questo un modo un po’ furbetto per far sembrare Android più popolare di quanto sia effettivamente (che è comunque già parecchio)?
Solo una mia opinione, naturalmente. Ma non c’era qualcuno che diceva che a pensar male non si fa peccato?