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Box - Una alternativa a SugarSync?

Sabino Maggi Sabino Maggi Segui 22-Jan-2014 · 4 minuti di lettura
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Come accennato in un post precedente, ho iniziato a provare alcuni servizi di sincronizzazione cloud per sostituire l’ottimo SugarSync, che fra pochi giorni diventerà solo a pagamento.

In questo periodo Box offre ben 50 GB di spazio di memorizzazione a tutti gli utenti che installano l’applicazione per iOS, uno spazio decisamente superiore a quello offerto dai servizi concorrenti.

Anche se Box può essere tranquillamente usato in un browser tramite interfaccia web, con la possibilità di trasferire i file dal computer al cloud tramite drag and drop (ma non il contrario!), è molto più comodo installare sul Mac una applicazione di supporto che renda automatica la gestione dei documenti sincronizzati.

Ho quindi installato sul Mac l’ultima versione di Box Sync che, come i prodotti analoghi, crea una cartella specifica (e omonima) Box Sync nella cartella Inizio (o home) dell’utente. Tutti i file (o le cartelle) inseriti in Box Sync vengono sincronizzati automaticamente nello spazio cloud dell’utente.

E qui sono iniziati i guai.

L’installatore di Box Sync 4.0 non permette di scegliere la posizione della cartella di sincronizzazione, che risiede automaticamente nella cartella Inizio dell’utente. Questa opzione era presente nella versione precedente di Box Sync ma, stranamente, è stata rimossa nella versione corrente.

Da anni ho l’abitudine a inserire tutte le cartelle speciali dei servizi che uso nella mia cartella Documenti, e questa mancanza di flessibilità mi disturba non poco.

In realtà è possibile selezionare manualmente una posizione diversa per la cartella di sincronizzazione seguendo le istruzioni riportate in questa pagina:

  1. disinstallare il programma;
  2. riavviare il Mac. Nonostante quanto riportato nelle istruzioni suddette, qualche servizio di Box rimane comunque in memoria ed impedisce di cancellare definitivamente la directory ~/Library/Application Support/Box/. Solo un riavvio rimuove il servizio definitivamente dalla memoria;
  3. salvare il file di configurazione com.box.sync.plist contenente il percorso desiderato della cartella di sincronizzazione in /Library/Preferences/ (una directory di sistema!);
  4. reinstallare finalmente Box.

Follia!

Una soluzione inutilmente complicata. E perché poi? Non sarebbe molto più semplice che l’installatore proponga una installazione di default per l’utente medio ed una custom per gli utenti avanzati?

E perché non inserire nel pacchetto di installazione un file LEGGIMI con le istruzioni per una installazione custom prima di installare Box Sync, senza obbligare l’utente a disinstallare il programma e a riavviare il Mac?

E poi, perché il file di configurazione deve essere salvato nella directory di sistema /Library/Preferences/ e non come sarebbe più ragionevole nella cartella ~/Library/Preferences/ dell’utente (la ~ indica per convenzione la cartella Inizio dell’utente che ha eseguito il login)? I sistemi operativi basati su Unix come OS X separano rigidamente i file di configurazione del sistema da quelli dell’utente, allo scopo di impedire possibili danni al funzionamento del sistema operativo. Obbligare ad editare un file di sistema per configurare un programma utente come Box va contro tutte le buone pratiche di gestione di Unix.

Il tutto è anche poco pratico: come si fa a configurare Box se due utenti usano il Mac con account diversi e ciascuno vuole specificare separatamente la posizione della propria cartella di sincronizzazione? Se il file di configurazione è in /Library/Preferences/ è impossibile, e potrebbe anche creare seri problemi di permessi.

Ma non è finita.

Dopo aver perso un mare di tempo ad installare (e a disinstallare!) Box, decido di provare ad utilizzarlo usando, come sempre, dei collegamenti simbolici (simlink o soft link) per evitare di dover copiare o spostare le cartelle da sincronizzare nella cartella speciale del servizio cloud.

Un collegamento simbolico è un semplice riferimento ad un altro file (o cartella), che viene però considerato dal sistema operativo come un file vero e proprio.

Usare dei collegamenti simbolici permette di simulare il funzionamento di SugarSync anche con i servizi cloud (come Dropbox) che non consentono di selezionare a piacere le cartelle da sincronizzare.

Purtroppo… Box non supporta i collegamenti simbolici. Non si può quindi evitare di copiare (o spostare) i file e le cartelle da sincronizzare nella cartella Box Sync.

Assolutamente incredibile e dilettantesco. Sembra proprio che Box nasca su Windows e sia stato portato (malamente!) a OS X.

Mi spiace ma, anche con 50 GB disponibili gratis, Box non fa per me. Finché non verranno corretti questi gravi difetti mi limiterò ad usarlo per salvare i file sul cloud tramite l’interfaccia web.

Sabino Maggi
Pubblicato da Sabino Maggi Segui
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