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La dogana

Sabino Maggi Sabino Maggi Segui 20-Dec-2013 · 1 minuto di lettura
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Anni fa venni fermato alla dogana di Chiasso mentre portavo in Italia dei dispositivi elettronici fabbricati da me in un laboratorio in Germania.

Il finanziere guardò quegli oggetti strani e mi chiese cosa fossero e, soprattutto, quanto potessero valere.

Io ovviamente gli nascosi che, se si considerava il costo delle apparecchiature con cui erano stati fabbricati, quei dispositivi dovevano valere diverse migliaia di euro ciascuno.

Cercai però di spiegare, nel modo più semplice possibile, cosa fossero:

Guardi, io prendo uno di questi oggetti, ci faccio passare una corrente... più o meno come se li attaccassi ad una batteria... e misuro la tensione che appare...

Lui mi interruppe dicendomi, incredulo:

Ma veramente la pagano per fare una cosa del genere?

Poi mi lasciò andare senza problemi.

Io mi vergognai un po’. Mi sembrò di rubare lo stipendio.

Sabino Maggi
Pubblicato da Sabino Maggi Segui
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